Bruno Cordazzo, presidente di Coop Liguria, guarda il monitor del suo ufficio dove scorrono le agenzie di stampa. Aspetta la buona notizia, la fine cioè dello sciopero tir che ha bloccato i rifornimenti ai supermercati del gruppo. «Abbiamo la merce nei magazzini, ad Arenzano ad esempio, ma non possiamo portarla nei supermercati. Perché? Chi vuole lavorare non può farlo, viene bloccato dagli scioperanti. Abbiamo preferito non forzare la situazione. Le regole, però, vanno rispettate anche da chi protesta».
Nelle Coop di Genova, ieri, mancavano prodotti.
«Il problema cè stato soprattutto per la frutta e la verdura deperibile. Le patate, per capirci, cerano perché ne avevamo in magazzino. Mancava invece linsalata».
Quanto potevate resistere con pasta, caffè e altri prodotti confezionati?
«Le cose cambiano da negozio a negozio. Avevamo merce per soddisfare la domanda dei prossimi due giorni».
I clienti hanno comprato più del necessario per timore di restare senza cibo?
«Sì, cè qualcuno che hanno fatto scorta. Magari persone non più giovanissime che hanno vissuto momenti difficili».
È stato inutile?
«Tutta la merce che abbiamo viene messa in vendita. Se non ci sono le verdure fresche, è possibile trovarle surgelate. Spero comunque che il blocco finisca presto - ripete guardando il monitor - Le agenzie di stampa dicono che la trattativa è ripresa».
Allo sciopero partecipano anche gli autotrasportatori della Lega cooperative.
«Le Coop sono una galassia che raccoglie tante realtà. Siamo un po come Confindustria. Io so che i manifestanti non hanno rispettato una regola fondamentale, lasciar lavorare chi desiderava farlo. E questo non è una novità».
A che cosa pensa?
«Ai tassisti che bloccano il Paese e a tanti altri casi simili. Chi vuole investire in Italia, alla fine, cambia idea».
La «buona notizia» appare sul monitor alle 19.30. Sciopero sospeso, oggi i tir viaggiano.
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