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Scuola, domani corteo contro i tagli Il governo: "Assunti 20mila precari"

Manifesterà domani il personale della scuola: in piazza contro i 57mila tagli previsti. Ma l'Aprea assicura: " In arrivo 20mila assunzioni"  

Scuola, domani corteo contro i tagli 
Il governo: "Assunti 20mila precari"

Roma- Si ritroveranno in piazza Montecitorio domani alle 10.30: i precari della scuola manifesteranno per dire no al taglio agli organici che nel prossimo anno scolastico potrebbero lasciare a casa molti supplenti. I numeri sono nella circolare ministeriale 63 del 6 luglio scorso: gli insegnanti in meno saranno circa 42mila, ai quali si aggiungeranno circa 15mila tecnici, amministrativi e collaboratori scolastici. E se da un lato il ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini, puntualizza che nessun docente di ruolo perderà il posto, garanzie ai precari arrivano dll'onorevole Valentina Aprea, presidente della Commisione cultura, che in un’intervista calma gli animi: il ministro si sta attivando per immettere in ruolo 20mila docenti a partire dal prossimo anno scolastico.

Le cifre: circa 18mila senza cattedra  Quanti saranno i precari che rischiano il posto? In tutto 42.104, tra organico di diritto e organico di fatto. Di questi, 5mila arriveranno dall’assorbimento degli spezzoni non utilizzati per costruire cattedre e posti orario. Circa 18mila in tutto, quindi, i professori senza cattedra, se si contano gli oltre 40mila pensionamenti in arrivo. Anche se, come riferisce il ministro Gelmini, "Nessun insegnante di ruolo perderà il posto".  La differenza di presenze tra l’anno scolastico 2008-2009 e il prossimo riguarderà anche il personale tecnico e amministrativo che vedrà 15.167 presenze in meno, con il ridimensionamento più grosso (- 10 433) a carico dei collaboratori scolastici.

I precari a rischio “I problemi sono molti e la condizione dei precari è drammatica”. Il presidente nazionale dei Comitati insegnanti precari, Maristella Curreli, è portavoce di una causa collettiva, ma avanza anche un problema vissuto in prima persona: “ Sono precaria da 17 anni, insegno lingue. Quest’anno il taglio drastico riguarderà noi supplenti storici, quelli che come me avevano un incarico da settembre al 31 agosto o al 30 giugno”. Rispettivamente cattedre vacanti o cattedre disponibili.

Cattedre con 18 ore frontali Tagli per i docenti di seconda lingua straniera (5616 in meno) e per i supplenti al 30 giugno: in questi casi la circolare è chiara nel segnalare alcune tipologie di interventi “ Che concorrono a raggiungere l’obiettivo del contenimento”: nella scuola secondaria di I e II grado, ad esempio, “una più attenta riconduzione delle cattedre a 18 ore”. Ciò vuol dire che, se si considera il caso di Lettere nella scuola media, i prof avranno solo ore di insegnamento frontali, in classe, e non più ore a disposizione. Non potranno, quindi, essere utilizzati per supplenze interne a meno che non svolgano ore aggiuntive. Rigorosamente retribuite.

I dirigenti scolastici, diminuiti i fondi per le supplenze Ma sulle supplenze di pochi giorni, quelle che non richiedono una nomina esterna, mettono le cose in chiaro i presidi, anche se non sono direttamente coinvolti nella manifestazione di domani. Il presidente dell’Associazione nazionale dei dirigenti scolastici, Giorgio Rembado, spiega: “Le risorse destinate al pagamento del personale assente hanno subito un sottodimensionamento”. E diminuendo i fondi a disposizione delle scuola si corre il rischio di coprire le mancanze eventuali con sdoppiamenti delle classi e alunni destinati a essere divisi, in piccoli gruppi, in altre aulei . Con danni per osservatori e osservati. “Risultano inoltre azzerati i fondi per il funzionamento degli istituti scolastici”, ribadisce Rembado: niente soldi, quindi, per manutenzione, laboratori, e probabilmente anche fotocopie.

Ai precari restano le supplenze brevi. Ai precari resteranno le supplenze brevi, quelle disposte dai dirigenti per sostituire docenti assenti per periodi inferiori all’anno. E la manifestazione di domani, alla quale prenderanno parte molte organizzazioni, associazioni, movimenti di categoria e sindacati: al sostegno iniziale di Cobas e Flc-Cgil, negli ultimi giorni si sono aggiunti anche Gilda e Cisl Scuola. Una decisione giunta probabilmente a seguito della conferma da parte del Miur dei 5mila posti inizialmente messi in stand by e del presunto silenzio sulle 20mila immissioni in ruolo previste per il prossimo anno scolastico.

Aprea, immissioni in ruolo in arrivo Un silenzio sciolto dall’onorevole Valentina Aprea, presidente della Commissione cultura. “Credo che i precari in questo momento abbiano bisogno di capire quale sia la politica che il governo pensa di adottare in riferimento alla gestione del personale. Ma il ministro Gelmini si sta dando da fare: e si sta attivando per attuare le 20mila immissioni in ruolo a partire dal prossimo anno scolastico”. Un provvedimento, sostiene il presidente, “che contribuirà ad allentare le tensioni: chi è in graduatoria ad esaurimento ed è un precario storico è un docente che ha maturato anni di insegnamento e merita la stabilizzazione.Del resto esistono delle carenze al Nord e sui posti di sostegno, ed è bene che il Ministro renda stabili questi docenti incaricati”.

Un governo che, inoltre, ha manifestato una certa apertura nei confronti dei precari “non azzerando le graduatorie ad esaurimento, ma mantenendole ”: i docenti iscritti, infatti, hanno avuto la possibilità di aggiornare il proprio punteggio, in attesa che proprio da queste liste si attinga via via per approdare al tanto sospirato ruolo.

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