Il Professor Renato Del Ponte, storico e studioso delle popolazioni Liguri, con il suo ultimo libro «I liguri, etnogenesi di un popolo», spiega l'etnia di un popolo dalla preistoria alla conquista romana. Del Ponte fa parte di quel gruppo di studiosi che propongono di inserire la figura del cigno nello stemma della Regione Liguria, facendo appello alle documentate vicende storiche dove questo bell'uccello è sempre presente. Incontrato alla tavola rotonda sul tema «Alla ricerca dell'identità Ligure» a Recco, gli abbiamo posto alcune domande.
Perché la Regione Liguria dovrebbe inserire il cigno nel suo stemma, quali motivazioni storiche?
«Quando si studiano le antiche testimonianze della presenza umana nelle regioni dell'Europa del Nord, il primo degli uccelli che si incontra nella nascente arte emblematica, è il Cigno; si mostra dovunque come l'espressione del pensiero dei primitivi abitatori di queste regioni, la seducente manifestazione della loro credenza in un Essere supremo e luminoso, signore del mondo e padre della loro razza. L'archeologia preistorica degli antichissimi popoli della Finlandia, della Scandinavia e della Danimarca ci fornisce numerosi esemplari in bronzo della barca o del carro solare, ciascuna delle cui estremità, termina col collo e la testa di un cigno: per queste popolazioni era questo uccello, quel che Apollo sarà più tardi, per i paesi classici, l'immagine e la personificazione - se così può dirsi - del dio Sole, del suo splendore radiante e dei suoi benefici effetti; del dio che dall'alto del cielo invia alla terra il calore, la luce, la fecondità, la felicità».
Quali riferimenti storici ci sono tra il cigno dei paesi del Nord e le terre Liguri?
«Verso la fine del secondo millennio a.C. la barca solare compare su oggetti in bronzo della cultura dei Campi dell'Urne centro- europei, poi nell'area celtica della Gallia sud -orientale e in Italia settentrionale, cioè nelle regioni abitate dai Liguri in epoca protostorica. La rappresentazione più persuasiva del motivo è data, in Italia, da un disco, il sole, appoggiato su una linea curva, la nave contornata da due cigni: poiché la stessa figura si trova in area Scandinava e del centro - europea, può ben dirsi esemplare. Questo tipo di barca solare è ripetibile su anfore di bronzo, di tipo cultuale, provenienti da alcune tombe e villanoviane dell' VIII sec. a.C. I frequenti ritrovamenti nell'area ligure di frammenti o di simboli inerenti al cigno e al corrispondente culto solare, nell'area ligure sono una sorprendente conferma del rapporto «Liguri - cigno solare»; vorrei ricordare che la costellazione del Cigno è formata principalmente da sei stelle di cui cinque rappresentano una grande croce situata sulla Via Lattea».
Qualche riferimento all'ambra, che il mito attribuisce alla trasformazione delle lacrime delle sorelle Elidi?
«Dal riferimento che nel mito è fatto all'ambra, si può ricavare una conferma alla funzione che la Liguria e i Liguri sin dalla più lontana preistoria avevano avuto come stazione d'arrivo e come tramite della via dell'ambra, la quale in effetti si rinviene in pastiglie ornamentali nelle tombe liguri ininterrottamente, dal Neolitico all'Età del Ferro».
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