da Milano
Chissà che smorfia avrà fatto lex premier Romano Prodi nel vedere, per la cinquantesima volta o giù di lì, Silvio Berlusconi e George W. Bush darsi pacche sulle spalle e scherzare come vecchi amici. Già, perché mentre il Cavaliere può fregiarsi di essere stato ospite di George W. già otto volte (compresa quella di ieri) e di averlo incrociato decine di volte dal 2001 a oggi, cè un record negativo che fa bella mostra nella galleria degli orrori di casa Prodi. Tra le due coppe alla Sfiducia, il premio Gassman per il ruolo di protagonista nel film Armata Brancaleone 1 e Armata Brancaleone 2, la Vendetta (di Veltroni) cè anche il Trofeo «Unico premier che non è stato ospite di Bush alla Casa Bianca». E dire che lopportunità di essere ospite gli è sfuggita di mano quando il biglietto aereo del volo Roma-New York del 4 febbraio 2008 era già in tasca. Peccato. Perché una decina di giorni prima Prodi ha incassato la seconda sfiducia ed era tornato a casa. Non sappiamo se Bush labbia preso bene o male. Al vertice Nato-Russia di Bucarest del 4 aprile scorso, lultima volta che i due si sono visti (e a ricordarlo è stato lo stesso Professore) cè stato un commovente momento. «Mi ha dato una pacca sulle spalle - ha ricordato lex leader dellUnione - e mi ha detto arrivederci. È davvero finita».
La ferita aperta dal mancato incontro è ancora aperta, se è vero che ai suoi Prodi avrebbe detto: «Andare alla Casa Bianca non è una questione di pellegrinaggio. Certo, sarei dovuto andare io a Washington per ricambiare la visita. Colpa di chi ha voluto attaccarmi e ha causato la crisi di governo».
La visita da «ricambiare» di cui parla Prodi è quella del 9 giugno 2007, e certo Bush se la ricorda benissimo. Per la prima volta nel cerimoniale fu costretto a spostare lincontro con la Comunità di SantEgidio da Trastevere alla più sicura ambasciata Usa di via Veneto («Mi vergogno di questa Italietta», disse allora Berlusconi), e dovette pure sorbirsi non una ma due contestazioni di piazza, precedute da una scritta «Bush uguale Moro» piazzata in bella mostra in via Fani alle 7 del mattino. Antipasto di una giornata di guerriglia e slogan imbecilli, orchestrata dalla solita sinistra di governo «ma anche» di piazza. Rifondazione, Pdci e Verdi a piazza del Popolo (semideserta per stessa ammissione degli organizzatori), centri sociali a urlare slogan anti Usa in città a scontrarsi con la polizia. Forse anche per questo motivo Bush decise di infilare nel cerimoniale una «capatina» per un caffè (di oltre unora) con Berlusconi. Con tanto di «autorizzazione»: «Prodi? Sa che Silvio è un amico, e non mi porta rancore».
Già, Silvio. Non è un caso se per gli «ultimi 100 giorni» alla Casa Bianca Bush abbia scelto di andare a trovare il premier. Il loro sodalizio è iniziato il 20 luglio del 2001 al G8 di Genova, e non si è più interrotto. Torri Gemelle e lotta al terrorismo, conflitti in Irak e Afghanistan hanno saldato i rapporti tra i due Paesi e consentito allItalia di giocare un ruolo decisivo sul fronte della politica internazionale. Come nel 2002, quando la stretta di mano a Pratica di Mare sancì lingresso della Russia nella Nato. Una mossa voluta fortemente dal Cavaliere e sostenuta da Bush, che lo ringraziò invitandolo a Camp David, la dimora tra le montagne del Maryland che «funziona» da Casa Bianca nei fine settimana. Un privilegio riservato a pochi, diventato negli anni una consuetudine. Come i due vertici bilaterali del 2003 (30 gennaio e 20 luglio, nel ranch della famiglia Bush di Crawford, Texas) e del 2004 (19 maggio e 15 dicembre), intervallati dalla visita di Bush a Roma per il 60° anniversario della liberazione Usa dal nazifascismo.
Nella legislatura 2001-2006, secondo fonti diplomatiche, gli incontri bilaterali e multilaterali tra Usa e Italia sono stati più di quaranta.
felice.manti@ilgiornale.it
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.