Silvio Orlando: «Mi sposo e poi mi butto nella regia»

L’attore: «Se avrò Nanni Moretti come interprete? Credo che sia un po’ legnosetto da dirigere»

da Roma

«Mi sposo e poi debutto alla regia con Michele Placido». Lo annuncia Silvio Orlando a margine della cerimonia di consegna dei premi Pasinetti a villa Medici a Roma. «Ho finito di recitare nella commedia di Fausto Brizzi Ex - dice l’attore -. Presto mi sposerò in comune con la mia compagna, poi reciterò in teatro nello spettacolo Il dio della carneficina con Alessio Boni. Poi credo che debutterò nella regia. A cinquant’anni ho un po’ paura a fare questo passo - confessa l’attore -, anche perché temo che il risultato mi cambi la vita: se va bene mi interrogherò sul perché ho deciso di fare il regista così tardi; se va male mi massacreranno».
A spingerlo alla regia, dopo una carriera d’attore coronata quest’anno con la Coppa Volpi a Venezia, è stato Placido. «Michele insiste perché io debutti dietro la macchina da presa. Lo farò portando sullo schermo una sceneggiatura che ho scritto con Starnone e Pascale: è in gran parte autobiografica e parla delle difficoltà che un attore incontra nella sua vita».
Quanto alla notizia cinematografica del giorno, cioè la scelta del film Gomorra come rappresentante italiano nella corsa all’Oscar, Orlando, napoletano verace, non nasconde la gioia. «Sono felice - ha detto -, è un film epocale e spero che riuscirà a farsi capire anche in America. Bisogna vedere se il film di Garrone riuscirà a sfondare, con un forte messaggio contemporaneo e violento, quell’immagine cristallizzata che negli Stati Uniti hanno dell’Italia, un’immagine ferma agli anni Quaranta e Cinquanta. In questo film Garrone è stato capace di metter da parte la sua forza stilistica privilegiando la pietà». Uno dei protagonisti di Gomorra e attore-feticcio di Garrone è Toni Servillo, fra i primi a congratularsi con Orlando per la vittoria della Coppa Volpi. Ma per il momento il protagonista de Il papà di Giovanna non pensa che in un futuro prossimo potrà seguire le orme del collega e conterraneo: «Non credo che Garrone sia interessato a lavorare con me perché preferisce avere a che fare con un materiale espressivo particolare».
Orlando è uno degli attori più cari a Nanni Moretti, che da Palombella rossa del 1988 lo ha voluto spesso con sé. «Nanni è stato uno dei primi a sapere della vittoria di Venezia: l’ho chiamato quando mi hanno detto che dovevo tornare al Lido per ricevere la Coppa Volpi.

È stato felicissimo, mi ha fatto i complimenti. Non so se tornerò a lavorare con lui, ma ovviamente non dipende da me. Averlo come attore in un film diretto da me? Non saprei... Credo che sia un tipo un po’ legnosetto da dirigere...».

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