Il simbolo di Mani pulite: quel gip a braccetto coi pm

La riforma della giustizia? Il premier la spiega così: «I pm dovranno comportarsi come gli avvocati della difesa, fissare un appuntamento col giudice, bussare alla porta con il cappello in mano e possibilmente dare del lei». È la rivoluzione dentro una tazzina. Sì, perché basta osservare il rito mattutino del caffè per capire la portata del cambiamento. Oggi è facile catturare l’immagine di pm e giudici al bar a braccetto. Un’istantanea che conserviamo nella memoria dai tempi di Mani pulite: allora c’era il pool, con Antonio Di Pietro, Gherardo Colombo (al centro nella foto) e Piercamillo Davigo (a destra), e c’era un gip, Italo Ghitti (a sinistra) che aveva con i magistrati un rapporto di consuetudine, infatti gli ultimi tre qui a fianco sono immortalati insieme in una foto scattata nel maggio ’94. Ma Ghitti era anche colui che firmava o respingeva gli ordini di custodia. Un compito delicatissimo.

E controverso, al centro di infinite polemiche per il presunto appiattimento del giudice sui pm. Da allora molte cose sono cambiate. Ma il sistema è rimasto lo stesso. Ora, si cambia. E la tazzina diventerà, se la legge andrà in porto, solo una foto ricordo. SteZu

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