Coccolati come fonte di voti, scaricati una volta vinte le elezioni comunali. È laccusa che la Consulta per i problemi degli handicappati rivolge alla sindaco Marta Vincenzi a più di due anni dallinsediamento.
Il tempo infatti ha dimostrato soltanto che ai problemi dei disabili il Comune non pensa a dare soluzione. «Ci siamo incontrati più volte con il sindaco in fase pre-elettorale - spiega Giacomo Piombo che si era reso disponibile come consulente a titolo gratuito per lamministrazione - e dopo aver creduto che ci avrebbe coinvolti nel progetto di città partecipata non ne abbiamo più saputo niente. Lunico coinvolgimento che ci è stato riservato è stato ad opera di funzionari comunali che ci conoscono e a titolo personale ci hanno consultato, visto che i problemi degli handicappati noi li conosciamo sulla nostra pelle». Invece i problemi ci sono e sono tanti: condensati in una lettera aperta che la consulta ha scritto al sindaco Vincenzi e dove vengono toccati i punto dolenti. «A cominciare dal trasporto pubblico - spiega Piombo - visto che i numerosi incontri con Amt non hanno avuto alcun effetto. Vedi il caso metropolitana, dove i mezzi sono già vecchi e se una persona in carrozzella deve salire occorre chiamare un addetto che magari è da tuttaltra parte». Ma non è tutto. «Succede che i disabili che viaggiano sul bus 17 in corso Europa, denunciano continuamente che la piattaforma per la salita e la discesa viene usata dalla gente a piedi che ci passa sopra visto che gli autisti ce la fanno passare invece di aspettare che venga usata soltanto dal disabile - continua Piombo - Così si rischia di romperla. E non basta. Ci sono 280 autobus predisposti ad avere la piattaforma, ma tempo fa gli autisti si erano rifiutati di usarla e quindi non si usa».
Intanto i disabili chiedono che gli scivoli ci siano almeno sui bus che vanno alle strutture sanitarie: si tratta delle linee 33, 35 per il Galliera e il 18 per il San Martino. «Lalternativa è il taxi per chi può permetterselo», chiosa Piombo. Anche lAster non è da meno nella classifica di chi non pensa ai disabili. «In piazza Dante è stato necessario rifare i marciapiedi già finiti perché non erano stati previsti i passaggi per i non vedenti, ma la stessa cosa succede in via santa Zita, le barriere sono ovunque agli attraversamenti per questo motivo il nostro coinvolgimento nelle progettazioni di interventi da parte del Comune sembrava una buona cosa. Invece ci hanno cancellato».
I disabili sono anche preoccupati per la prosecuzione del lavoro svolto dalla Commissione barriere architettoniche del Comune di Genova, dopo che è stato revocato il mandato dellassessore Roberta Morgano. Nella lettera la consulta tocca altri argomenti importanti oltre a quello dei trasporti: lassistenza domiciliare, le liste di attesa per i servizi, le case, la scuola, i centri residenziali diurni, i soggiorni terapeutici e di sollievo per i gravi, le cui famiglie sono prostrate dalla fatica. «In questa città manca la cultura dellabbattimento delle barriere architettoniche: basti pensare che ovunque nelle chiese ci sono i gradini», conclude Piombo.
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