Spacciatore si fa arrestare: «Se non cambio vita, mia moglie mi pianta»

Spacciatore si fa arrestare: «Se non cambio vita, mia moglie mi pianta»

Sarebbe stata la minaccia della moglie di chiedere il divorzio a spingere Ben Salah, tunisino di 40 anni residente in Francia, a Montpellier, trafficante di droga, a consegnarsi spontaneamente alla polizia ferroviaria di Genova. «Mia moglie mi ha detto che la devo smettere, di non drogarmi più e di non spacciare, altrimenti mi lascia», ha raccontato lui, ieri mattina, al giudice per le indagini preliminari, Adriana Petri, durante l’udienza di convalida dell’arresto. Che infatti è stato subito convalidato. Salah, dunque, resterà nel carcere di Marassi. Sono emersi altri particolari della vicenda: il tunisino, padre di famiglia, ha detto di avere acquistato la droga in Spagna tre mesi fa e di essere venuto in Italia per rivenderla per conto suo.
Poi l’improvviso ripensamento, pare per amore della consorte. Allora l’uomo si è presentato negli uffici della Polfer della stazione Principe. È successo domenica mattina: agli agenti, esterrefatti, l’uomo ha consegnato mezzo chilo di cocaina chiedendo di essere arrestato perché voleva cambiare vita. «Non ne potevo più - la sua motivazione-. Voglio disintossicarmi. Aiutatemi». I poliziotti hanno verificato il contenuto della consegna, e non hanno potuto fare altro che arrestarlo e portarlo davanti al giudice. Con la speranza che il pentimento sia sincero e irreversibile.
Un’altra operazione antidroga è stata portata a termine dalla polizia, praticamente nelle stesse ore. Ma questa volta senza l’«aiuto» degli spacciatori.

Che erano sei e vendevano sistematicamente stupefacenti in via Canepari, vicino ai giardini pubblici e alle piscine comunali. Era, invece, a Bolzaneto l’appartamento in cui sono stati sorpresi e dove sono stati sequestrati 130 grammi di coca e 10mila euro in banconote.

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