Spesa a chilometri zero e giardini verticali al nuovo Ortomercato

Presentati i progetti per l’area di via Lombroso. In febbraio via ai lavori, finiranno in 2 anni

Spesa a chilometri zero 
e giardini verticali 
al nuovo Ortomercato

Si potrà fare anche la spesa a chilometro zero. Salumi, formaggi, prodotti tradizionali di buona qualità (dall’agricoltore al consumatore) debutteranno nel nuovo Ortomercato, su un’area oggi inutilizzata del mercato dei fiori. É inserito nel progetto di restyling dei mercati generali di via Lombroso, che deve partire «ora o mai più» come ha avvertito Luigi Predeval, il presidente di Sogemi che gestisce la struttura e ha presentato ieri il piano di ai consiglieri riuniti in commissione a Palazzo Marino. Fissando delle scadenze strette: la giunta deve approvare la delibera entro il 30 novembre, apertura dei cantieri a febbraio-marzo 2011 e inaugurazione dei nuovi spazi due anni dopo. A imporre l’accelerazione è un rischio, presto detto da Predeval: «Dobbiamo trattenere gli operatori importanti che altrimenti lascerebbero per sempre la struttura», spostare le merci in condizioni così obsolete ha dei costi ormai esagerati. E il «non fare» espone amministratori, azionisti e operatori a «rischi anche di natura penale, per la presenza di molte situazioni non a norma e compromette l’attività che oggi si svolge con sistemi antiquati che generano grandi inefficienze». Non è un caso che anche da parte degli operatori arrivi l’ok ad un progetto che porterà al raddoppio degli affitti, da una sessantina a 130 euro al metro quadrato (in linea però con i mercati di Torino e Bologna). Un extra-costo per gli spazi che ammonta a circa 4,5 milioni di euro, ma il risparmio per chi sposta le casse di frutta e verdura ogni giorno in strutture fatiscenti e con sistemi datati è stimato in 8,5 milioni all’anno.
Intanto, oggi la movimentazione delle merci costa 15-20 milioni e incide per circa il 4% del fatturato, mentre nei nuovi capannoni con nuovi sistemi di codice a barre si abbatterà di 6-8 milioni. Ci sarà una porta (invece di 7) multi-varchi e con il telecontrollo (i costi della sorveglianza si riducono di mezzo milione), previsti orari di entrata della merce allungati per non intasare il traffico nella zona. Si dimezzerà anche il costo delle pulizie (di 500mila euro) e la merce distrutta in discarica (sempre 500mila euro). I parcheggi sul tetto del capannone libereranno spazi a terra per circa 40mila metri quadri, da affittare a nuovi operatori con la possibilità di incassi extra per 4 milioni all’anno. Un ortomercato ecologico, che produrrà energia con il fotovoltaico e avrà un giardino verticale sulla facciata. Nel 2011 verranno costruiti sull’area nuovi spazi per traslocare via via gli operatori nella fase di demolizione e ricostruzione. Il progetto costa 130 milioni ma si autofinanzierà, ha spiegato Predeval, con la vendita di circa 130mila metri quadrati delle aree dell’ex macello. Con l’ok del Pdl («non c’è più tempo da perdere e la situazione oggi presenta delle emergenze» ammette Gallera). Ma il Pd promette battaglia: «I tempi scritti nel dossier sono troppo ottimistici, il consiglio non ha mai detto alla giunta se e a che condizioni può vendere le aree dell’ex macello».

Intanto Sogemi, dopo lo sblocco della trattativa con gli operatori che si rifiutavano di pagare gli affitti senza un piano di manutenzione straordinaria, ha già recuperato 2 dei 4 milioni di arretrati e avviato un programma di bonifica dall’amianto per 2 milioni.

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