Perché rovinarsi la carriera? C'è che Ben Affleck, il bostoniano bello e bravo che quest'anno ha vinto l'Oscar col formidabile Argo, da lui diretto e interpretato, adesso drizza le orecchie a punta di Batman. Come annunciato con grande enfasi dalla Warner, sarà lui, attore di spicco della «nuova Hollywood» civile e commerciale, l'Uomo Pipistrello dell'erigendo film di Zack Snyder: ciak ai primi dell'anno prossimo e sbarco in sala il 17 luglio 2015. Com'era da aspettarsi, la notizia non va giù ai fans del popolare personaggio, cresciuto nella cultura pop collettiva soprattutto da quando i suoi film hanno avuto il roccioso Christian Bale per protagonista. Sta qui il nocciolo della Bat-questione: mentre Bale, con la sua fisicità impeccabile, nella trilogia del Cavaliere Oscuro accorpava perfettamente il milionario Bruce Wayne, di giorno, e l'essere vespertino dispensatore di giustizia al calar della sera, Affleck ha fama di cerebraloide. Uno che, per farsi perdonare la propria avvenenza, scommette sul cervello e vuol mettere becco, va da sé, nella sceneggiatura: ha vinto o no un Oscar per la sceneggiatura di Will Hunting- Genio ribelle (1997), in condivisione con l'altro bostoniano Matt Damon? Ormai, cosa fatta capo ha e la Warner mette le mani avanti: «Ben fornisce un contrappeso interessante al Superman di Henry Cavill e ha doti recitative idonee alla rappresentazione sfaccettata d'un uomo più vecchio e più saggio di Clark Kent», commentano i boss di Los Angeles, presentando il sequel dell'Uomo d'acciaio, in cui si troveranno faccia a faccia Superman e Batman.
La linea dinastica, nell'araldica batmaniana, comincia a esser lunga, ma l'ultimo re della sequela ha rimpinguato le casse d'un franchise dato per morto e ha tolto la muffa dal mantellone nero. La mission di Ben, dunque, è far dimenticare Bale, incrementare gli incassi e non rimetterci la (magnifica) faccia. Intanto, ricordiamo i Batman più marcanti, nel bene e nel male.
CHRISTIAN BALE, IL MIGLIORE Chi se ne importa se ha alzato le mani in famiglia, mentre girava un Bat-film, perché troppo compreso nel ruolo del giustiziere picchiaduro. L'attore britannico, che con Batman Begins (2005), Il Cavaliere oscuro (2008) e Il Cavaliere Oscuro. Il ritorno (2012), firmati Chistopher Nolan, ha avvolto la trilogia nel mistero d'un animo cupo e temibile, resta sul podio come numero 1. Indimenticabile, del resto, il Jolly Joker di Heath Ledger, morto tragicamente e perciò nel mito.
GEORGE CLOONEY, IL PEGGIORE L'uomo che fissava le capre dice non di rimpiangere il suo Batman & Robin (1997). «Troppo facile voltarsi indietro e dire: che merda! Ma oggi non sarei quel che sono, senza quel film. Che resta la migliore occasione mai avuta», spiega il bel George. Comunque fece flop: sarà per questo che il suo Uomo Pipistrello si scusava sempre, prima di passare a (morbide) vie di fatto.
KEVIN CONRAY, LA VOCE Nella serie animata di Batman, in vigore dai primi Novanta al 2008 (Batman: Gotham Knight e Superman/Batman: Public Enemies i titoli più noti), l'attore prestava la sua leggendaria voce profonda, che ben ricordano i più giovani fans d'Oltreoceano.
VAL KILMER, IL LEGNOSO Sarà stata colpa del regista Joel Schumacher, anche criticato autore di Batman & Robin, però il suo Batman Forever (1995) non metteva voglia che fosse per sempre lui a guidare la Bat-mobile: squadrato, legnoso e leggermente antipatico, anche se penalizzato dalla regia scadente, nessuno lo rimpiange. Tra l'altro, nel cast gli rubava la scena Tommy Lee Jones.
ADAM WEST, IL TELEVISIVO Mattatore in odor di gayezza della serie tv Batman Show, nei Sessanta ha intrattenuto milioni di famiglie con l'eroe di Gotham City ridotto a filantropo da commedia. Comunque amatissimo dal pubblico.
MICHAEL KEATON, IL TIMIDO Indossava benissimo il Bat-costume, ma pur cavandosela nelle scene d'azione - Batman (1989) e Il ritorno di Batman (1992), entrambi di Tim Burton -, spariva dietro al Jolly Joker di Jack Nicholson. Meno male che aveva il cuore di Catwoman, starring Michelle Pfeiffer.
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