Sanremo 2022

Blitz di Greenpeace a Sanremo: interviene la polizia

La polizia ha bloccato sul nascere l'azione di dieci attivisti di Greenpeace: foglio di via obbligatorio

Blitz di Greenpeace a Sanremo: interviene la polizia

La terza serata di Sanremo 2022 procede spedita, ma attenzione a quanto accade fuori dal teatro Ariston. Le forze dell’ordine hanno bloccato sul nascere l’azione di dieci attivisti di Greenpeace, quattro uomini e sei donne tra i 26 ed i 44 anni. Già noti alla polizia per precedenti per manifestazioni non autorizzate, i militanti sono scesi in strada e sono riusciti a imbrattare alcuni muri con delle scritte, ma sono stati bloccati dagli agenti.

Appostati in un appartamento vicino al teatro Ariston, gli attivisti di Greenpeace - tutti italiani, di Bologna, Roma, Biella, Venezia, Torino, Como, Bitonto, Latina, Livorno e Salerno - verranno allontanati con foglio di via obbligatorio con segnalazione all'autorità giudiziaria per danneggiamento, getto pericoloso di cosa, resistenza passiva. Ma non è tutto: previsti approfondimenti sul proprietario dell’immobile messo a disposizione dei militanti dell’ong ambientalista.

Greenpeace ha rivendicato il blitz in una nota, spiegando il perché dell’azione dimostrativa: una protesta contro Eni, tra i principali sponsor del Festival, per denunciare l’operazione di greenwashing. Secondo l’organizzazione non governativa, il colosso del gas e del petrolio starebbe "sfruttando infatti proprio la vetrina di Sanremo per rifarsi un’immagine di azienda attenta all’ambiente che non corrisponde affatto alla realtà".

Nel mirino di Greenpeace il lancio di Plenitude, la realtà azienda presentata come la svolta sostenibile della compagnia energetica, ma secondo l’ong "nei prossimi anni Eni continuerà a puntare principalmente su gas e petrolio, combustibili fossili che alimentano il riscaldamento globale".

Ricordiamo che nelle scorse ore sono stati esposti due striscioni contro il gruppo da un balcone che sovrasta l’ingresso del teatro Ariston: "Basta pubblicità di aziende inquinanti" e "Eni inquina anche la musica!".

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