I grillini chiamano Carlo Fontana al RegioCome amministratore del teatro di Parma

I grillini chiamano Carlo Fontana al RegioCome amministratore del  teatro di Parma

Era dal 30 giugno, giorno della scadenza del contratto del sovrintendente Mauro Meli, che al Teatro Regio di Parma mancava il timoniere. Subito è scattato il toto-sovrintendente. L'ha poi spuntata il grande favorito, Carlo Fontana, ex sovrintendente della Scala di Milano, ieri è nominato amministratore esecutivo. Perché non sovrintendente? Perché nel rinnovo dello statuto del teatro è stata abrogata la figura del sovrintendente. Fontana s'insedia proprio a tre giorni dall'inizio del Festival in omaggio a Verdi, il grande parmense. Ironia della sorta, e a proposito dei mancati ricambi nella classe dirigenziale italiana, Fontana si ritrova a subentrare a Meli: l'uomo che gli soffiò la poltronissima milanese nell'ormai lontano 2005, e dopo uno scontro frontale con il direttore Riccardo Muti. A dire il vero, a Fontana tocca una eredità piuttosto pesante, una poltrona poco confortevole considerato che il buco di bilancio milionario del teatro Regio.

Non per nulla, Federico Pizzarotti, il sindaco grillino di Parma nonché presidente del Cda, ha ringraziato Fontana parlando di una «sfida di rilancio e sviluppo sostenibile del nostro Teatro». Fontana, milanese, senatore dell'Ulivo (2006-2008), è cresciuto alla scuola di Paolo Grassi e poi alla Scala dove è stato sovrintendente per 15 anni.

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