Il centro sportivo di Castelvolturno è presidiato più del solito per tenere lontano la squadra da occhi indiscreti. Ritiro blindato, dunque, per Rafa Benitez e il Napoli, visto che la sfida con l'Inter non è come le altre. Il tecnico spagnolo vorrebbe evitare il contorno legato alla sfida incrociata tra ex della panchina, ma ci riesce solo in parte. Puntuale arriva la stilettata sui nerazzurri, i sei mesi del 2010 rappresentano una ferita ancora aperta. «Il mio bilancio a Milano non è stato affatto negativo, i risultati parlano da soli - sottolinea Don Rafè -. Ho conquistato due titoli, realizzato profitti per 30 milioni con la qualificazione agli ottavi di Champions: questi sono fatti».
E i fatti dicono anche che i risultati di Mazzarri al Napoli sono stati lusinghieri. Benitez resta freddo ma poi non può che fare i complimenti al suo collega. «Se fossi un tifoso, mi preoccuperei solo di sostenere il Napoli per vincere la partita, il resto non mi interessa - così il tecnico degli azzurri a proposito dell'accoglienza che riceverà Mazzarri -. Lui, insieme alla società, ai giocatori e ai tifosi, ha fatto un grandissimo lavoro qui. Se abbiamo potuto giocare la Champions, è merito di chi c'era prima».
Capitolo chiuso con stile, meglio parlare dell'importanza della sfida con una diretta concorrente: «È uno scontro diretto: se vinciamo, si allungherà la distanza con l'Inter. Proveremo a giocare con la stessa intensità mostrata con l'Arsenal». Successo che, unito agli altri 3 del girone di Champions, ha permesso al Napoli di risalire il ranking Uefa stagionale per club: i partenopei sono al 18° posto, seconda italiana dopo il Milan (13°).
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