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C'è anche la Ferrari in campagna elettorale: chiede il voto di Monza

Leclerc, Sainz e Binotto scendono in campo per avere la fiducia nel Parco mai così pieno

C'è anche la Ferrari in campagna elettorale: chiede il voto di Monza

Crederci costa niente, l'importante è non illudersi. Mattia Binotto, Charles Leclerc e Carlos Sainz assomigliano a tre leader politici in campagna elettorale. Promettono a reti unificate. Chissà cosa darebbero per portare quelle tute Giallo Modena sul gradino più alto dell'Autodromo Nazionale, l'unico che Enzo Ferrari frequentasse davvero oltre a Imola dedicata al figlio Dino. «Possiamo vincere se siamo perfetti», assicura Leclerc che sul quel podio ha costruito il ricordo più bello con la vittoria del 2019, la seconda della sua carriera, in un'epoca in cui poteva ancora prendere un taxi a Milano e sentire il tassista dirgli: «Lo sa che la Ferrari ha vinto a Monza?». Sogna di ritrovarsi lassù per aggiungere un fiore ad una stagione che è già un bel mazzo di rose nonostante qualche spina. «Purtroppo i fatti adesso dicono che siamo lontani dalla Red Bull, ma dobbiamo tenere la testa alta. Quest'anno abbiamo fatto un passi avanti rispetto al passato questo lo vede chiunque. Certo, per vincere il Campionato dobbiamo fare un altro passo avanti». Non sarà un weekend facile. «Credo che, se compariamo la nostra monoposto con la Red Bull, perché è stata la macchina più consistente per tutto l'arco della stagione, siamo più lenti nei rettilinei rispetto a loro».

«La loro forza principale quest'anno è la velocità nei rettilinei. Sembra che la Ferrari sia un po' più veloce in curva, ma in piste come Monza non è sufficiente per riprendere lo svantaggio che invece abbiamo nei rettilinei - racconta Charles -. Credo che se prendiamo in esame la forza della Red Bull, la situazione che ho appena descritto la vedremo proprio in questo fine settimana. Difficile invece fare previsioni riguardo la Mercedes per questo fine settimana, loro hanno spesso alti e bassi».

«La pista non aiuta però non ci arrendiamo» aggiunge Binotto che accorta come il male della Ferrari potrebbe essere legato al fondo introdotto in Francia e per questo si faranno delle comparazioni.

Sainz si accontenterebbe gli montassero in fretta tutte e quattro le gomme. Ma è il primo a giocare di squadra: «Vorrei che Monza non faccia il tifo solo per me e per Charles, ma soprattutto per tutti i meccanici che lavorano più di tutti durante il weekend e lo meritano». Sa come farsi voler bene. E sa che sotto pressione se non si è precisissimi sbagliare è possibile. Come dice Charles solo una Ferrari perfetta può sperare nel miracolo di Monza. «Personalmente, mi sento molto più fiducioso con la macchina - aggiunge -, in particolare in qualifica, ma nel passo gara ci sono ancora cose che dobbiamo capire, dobbiamo dare un'occhiata a ciò che possiamo migliorare per essere più competitivi, in particolare rispetto alla Mercedes che sembra aver fatto un grande salto». Guardarsi alle spalle più che sognare.

Anche questa è una strada soprattutto per Carlos che monterà una power unit nuova e quindi scatterà dal fondo.

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