il commento 2 Un club senza pilota Intervenga Berlusconi

Anche gli ultrà, a volte, hanno l'occhio lungo. Uno solo dei tanti striscioni scritti al volo dopo Milan-Genoa merita di finire sotto i riflettori. Perché racchiude una verità inconfutabile. «Società: serve chiarezza» è il messaggio spedito dalla curva. Da sempre il Milan disegnato da Silvio Berlusconi è stato rappresentato da una sola guida, un gruppo molto affiatato e coeso di manager, capaci di pilotare tecnici e giocatori, campioni e gregari, lungo il virtuoso percorso di cento trionfi e moltissimi trofei collezionati. In 28 anni quella guida è stata capace di tirar fuori puntualmente il Milan dalle secche di stagioni molto magre, deludenti nei risultati, rilanciandolo puntualmente. Anche la comunicazione, proveniente da via Turati, è sempre una e una soltanto, spesso invidiata dalla concorrenza. Da qualche giorno, il Milan sta invece vivendo una inedita e pericolosa divisione interna. Da una parte c'è il Milan attuale, per intenderci Galliani, con alle spalle Braida e Allegri, considerati tutti a fine mandato, e dall'altra il Milan del futuro affidato ai piani e alle scelte (Leonardi del Parma un candidato quotato) di Barbara Berlusconi. Dietro le quinte, poi, lo scenario è ancora più precario. Perché i rapporti personali tra Galliani e l'erede del casato, nonostante i baci e gli abbracci alla festa di fondazione Milan, non si possono più ricucire. E perché Galliani ha chiesto, ripetutamente, all'azionista Fininvest di essere liberato e di lasciare campo libero al riassetto futuro: ha voglia di chiudere l'avventura calcistica e di dedicarsi ad altre esperienze. Il vice Berlusconi ha ricevuto inviti privatissimi a restare fino alla scadenza canonica di aprile, data già fissata per l'assemblea dei soci che deve sancire il cambio della guardia. Lo stato attuale di completa incertezza su chi comanda e su chi fa cosa si riversa sulla stessa squadra che non è certo abitata da gente navigata, che va in tilt per qualche fischio o striscione, figuriamoci in assenza di una guida sicura, convincente, esperta.

È come se il Milan fosse una macchina, lanciata in un gran premio di formula uno: è possibile che lo faccia senza nessuno al volante da qui alle prossime settimane? È vero, il presidente Silvio Berlusconi ha altro di molto più importante e decisivo di cui occuparsi. Ma forse è venuto il momento di dedicare qualche ora alla sua amata creatura. E di firmare un intervento chiarificatore.

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