Non ci sarà molto altro da ricordare, ma i gol sì. Il campionato post Covid ci ha forse annoiato e perfino stancato. Tutto si potrà dire: bello e brutto, noioso o inutile, veritiero o fasullo, giocato a ritmi da amici al bar. Ma la bellezza dei gol ci rimarrà negli occhi: senza trucco e senza senza cattivi pensieri. L'unica assoluta bellezza che il campionato post Covid ci lascerà. Si è segnato tanto, quindi grazie alle difese, ma soprattutto si sono visti prodotti da artista: nelle esecuzioni ed anche nelle azioni che le hanno create. Il campionato pre Covid aveva già regalato gol da tramandare. Ma questi, incasellati in un mese senza respiro, visti vorticosamente, uno dietro l'altro senza neppure il tempo del goderseli appieno, questi ci regalano il divertimento puro, l'appendice più credibile di un calcio poco credibile. L'ultimo Ronaldo, in coppia con Dybala, è stato spettacolare nella semplicità nell'azione-gol contro la Lazio. E Immobile, italianamente Ciro più che mai, con gli occhi disperati, vedendo schiantarsi l'ennesimo pallone stagionale sul palo, ci ha rappresentato il miglior squarcio di umanità. Splendida contrapposizione del gol e del non gol. Si è riscoperto l'effetto del tiro da lontano, ci avviciniamo alla quarantina di reti da fuori area. Tanto per citare: l'ultimo Kessie e il tiro di Malinovski in Atalanta-Lazio, Veretout in Roma- Parma, Calhanoglu ha riscoperto l'arte, altri l'hanno affinata. Invece Bonazzoli si è inventato un colpo di magia aerea in nome del nonno morto di Covid. Ma poi ripeschiamo di tutto: da Belotti e Insigne, a Young e Lautaro, da Djimsiti e Theo Hernandez, Rebic, agli splendori di Dybala e Douglas Costa. Poi ci sono quei due che se la stanno giocando su un altro piano, non proprio un altro pianeta. CR7 e Immobile uniscono il culto dell'artista alla voracità del vincere: 30 gol a testa, come non accadeva dai tempi di Nyers e Nordhal. C'è del bello e c'è del grande in questa sfida. Oggi sono pari in tutto. Pure nei rigori: 12 a testa.
C'è da conquistare un trono che farà storia, soprattutto se andassero ad insidiare il record delle 36 reti di Higuain. E qui sorge il dubbio: il Pipita a chi preferirebbe concedere l'assist che valesse il gol che lo scavalca?
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