Calcio

Il figlio, i suoi colori e il suo popolo per l'ultimo saluto del mondo a O Rei

La salma in campo e avvolta dalle bandiere di Brasile e Santos

Il figlio, i suoi colori e il suo popolo per l'ultimo saluto del mondo a O Rei

L'ultimo saluto a Pelé ieri ha riunito davanti alla sua camera ardente centinaia di migliaia di persone nello stadio di Vila Belmiro di Santos, sul campo dove O Rei fece sognare il Brasile e il mondo con le sue magie. Sin dalle prime ore del mattino una fila immensa di un chilometro e mezzo si era formata per dare l'addio a O Rei, morto giovedì scorso all'età di 82 anni.

All'alba avevano già fatto il giro del mondo le immagini del reporter Cicero Silva, che dopo avere seguito per un mese il ricovero di Pelé all'ospedale Albert Einstein, ieri lo ha accompagnato con la sua telecamera nel suo ultimo viaggio, da San Paolo a Santos.

Immagini commoventi per l'amore dei tifosi che, quando in Brasile ancora era notte, hanno aspettato a bordo strada O Rei durante tutto il percorso, un'ottantina di chilometri, con tanto di fuochi d'artificio finale, all'arrivo a Vila Belmiro.

Nonostante la calura estiva ed il sole battente, 34 gradi, in Brasile siamo in piena estate, una folla immensa, con tifosi di tutte le età hanno aspettato tutta la giornata di ieri per potere entrare nello stadio e salutare, in silenzio, il loro campione.

Poco prima dell'apertura dei cancelli di Vila Belmiro, l'ex calciatore Zé Roberto e suo figlio Edinho, che oggi allena la squadra del Londrina, avevano portato la bara di O Rei in mezzo al campo da gioco. Poi hanno aperto il feretro e il corpo di Pelé è stato coperto dalle bandiere del Brasile e del Santos, lasciando il volto di O Rei visibile a tutti.

Presenti tantissime personalità del mondo del calcio, a cominciare da Gianni Infantino, che ha annunciato che la FIFA «chiederà a tutte le organizzazioni calcistiche del mondo di intitolare almeno uno stadio a Pelé, in modo che i bambini ne conoscano ovunque la sua importanza». Il presidente della Fifa era accompagnato da Ednaldo Rodrigues, che guida la federazione calcistica brasiliana e da Alejandro Dominguez, numero uno della Conmebol, la Uefa latinoamericana.

Tantissimi gli ex giocatori che hanno sfilato davanti a Pelé per l'ultimo saluto, dall'ex Re di Roma Paulo Roberto Falcão, oggi coordinatore sportivo del Santos, a Mauro Silva, dall'ex giocatore Clodoaldo, idolo del Santos campione della Coppa degli anni '70 al fianco di O Rei, ad Elano. Presente anche il papà di Neymar, impossibilitato a presenziare e rimasto in Francia ad allenarsi con il suo Psg: «Pelé è sempre stato un punto di riferimento per noi ed oggi il nostro sentimento è di tristezza. Mio figlio mi ha chiesto di essere qui al suo posto. Non abbiamo perso solo l'atleta, abbiamo perso l'uomo Edson».

Mille i giornalisti da tutto il mondo presenti ieri nello stadio del Santos mentre oggi, quando in Italia saranno le 14, la camera ardente sarà chiusa (il presidente Lula ha annunciato la sua presenza) e inizierà il corteo funebre per le strade di Santos.

Si fermerà per qualche minuto davanti alla casa dove vive la centenaria mamma di Pelé, Dona Celeste, prima di dirigersi verso il cimitero dove il corpo di O Rei sarà sepolto in una cerimonia riservata ai soli familiari.

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