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La Juve che non molla mai adesso preoccupa l'Inter

Marotta rivendica i meriti della capolista e zittisce i veleni. Allegri mette pressione: in vetta allo scontro diretto?

La Juve che non molla mai adesso preoccupa l'Inter

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Sei punti guadagnati oltre il novantesimo. Il che, in questa lunghissima volata con l'Inter nella lotta scudetto, pesano tantissimo. «Non molleremo mai», ha detto Vlahovic nel post partita di Salernitana-Juventus. La qual cosa rende perfettamente l'idea di quanto i bianconeri credano di poter vincere ogni partita e di arrivare fino in fondo anche alla lotta tricolore. E se anche il gioco espresso raramente soddisfa il palato degli esteti, conta la classifica: la squadra di Allegri è seconda, il vantaggio sul quinto posto è rassicurante e qualunque tifoso juventino a inizio stagione avrebbe firmato se gli avessero prospettato l'attuale situazione. Non resta che insistere, a questo punto. Pur nella consapevolezza che l'Inter sia la favorita per eccellenza e che, per dirla con le parole utilizzate ieri Marotta presso l'Assemblea di Serie A, è «la lepre di turno che deve essere capace di schivare le fucilate dei cacciatori. Al termine del girone d'andata è giusto fare il punto riconoscendo i meriti dell'Inter: siamo autorevolmente in testa alla classifica». Quanto alle polemiche sul Var, «bisogna accettarle. Il Var è stato evocato da tutti: è stato adottato per ridurre gli errori degli arbitri, non per eliminarli. La soggettività esiste e gli errori anche, ma alla fine del campionato vincerà la squadra migliore». L'Inter pensa di esserlo, la Juve lavora per diventarlo. E non lascia nulla per strada, appunto. Contro la Salernitana è così arrivata la terza vittoria ottenuta in pieno recupero dopo quelle contro Verona (gol di Cambiaso) e Monza (Gatti): sei punti senza i quali il divario rispetto all'Inter sarebbe oggi ben più ampio, non ancora irrecuperabile ma comunque importante. La mentalità dei bianconeri è del resto da sempre il loro punto forte, il tasto su cui Allegri non smette mai di battere. E, tenuto conto che altre due partite contro Frosinone e Bologna, sempre grazie alle reti di Vlahovic sono state decise oltre l'80°, va da sé che la Juve di quest'anno non lascerà nulla di intentato fino a quando la matematica le darà modo di immaginarsi tricolore.

Dal canto suo l'Inter che nell'ultimo turno ha vinto anche lei nel recupero e che aveva avuto la meglio sulla Roma con cinque minuti da giocare tendenzialmente trova la via della rete sul finire del primo tempo: è successo contro Atalanta, Frosinone, Napoli, Udinese, Lazio, Lecce e Genoa. Segno che gli stessi nerazzurri non sprecano' alcun momento all'interno della gara pur di cercare il gol. Tutte premesse che fanno ben sperare in vista dello scontro diretto del 4 febbraio: la Juve ci arriverà dopo avere affrontato in casa Sassuolo ed Empoli e avere viaggiato a Lecce, l'Inter avrà giocato a Monza, rimandato la sfida con l'Atalanta al 28 febbraio causa Supercoppa e reso visita alla Fiorentina.

Considerata la difficoltà dei rispettivi impegni e il fatto che i nerazzurri dovranno recuperare una gara, la Juve potrebbe anche presentarsi al Meazza da capolista: altro pepe sullo scontro diretto.

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