Sport

L'Australia si blinda e respinge lo sport

Dal tennis alla Formula 1, eventi a rischio. Proteste per l'hotel-quarantena

L'Australia si blinda e respinge lo sport

28.536 casi, 909 morti e un incremento di 19 contagi nelle ultime 24 ore, con alcun decesso accertato. Sono questi i dati che arrivano dall'Australia circa la pandemia Covid-19. In territorio oceanico l'inizio di un nuovo anno è sempre accompagnato dall'interesse mondiale dal punto di vista sportivo. Vengono in mentre l'Australian Open di tennis e il GP di F1 all'Albert Park di Melbourne. Proprio nella città australiana, il tennis sarà di scena, ma in una data diversa. Dall'8 al 21 febbraio lo Slam citato darà modo ai giocatori più forti di contendersi il primo titolo di un Major, ma le preoccupazioni non mancano. Nella terra dei canguri vigono misure severissime per evitare che l'emergenza sanitaria faccia sentire i propri effetti. In media, da settembre, si registrano 30 nuovi contagi al giorno e pertanto l'apertura a eventi internazionali è sempre accompagnata da non pochi dubbi. Non è un caso che gli Open australiani di tennis siano stati posticipati per far sì che i giocatori giunti in territorio oceanico si possano sottoporre alle due settimane di quarantena. Arrivi programmati dal 15 al 17 gennaio.

La minaccia del Coronavirus però è tale che l'hotel scelto per l'isolamento dei tennisti sia diventato oggetto di contrarietà. I residenti del Westin Melbourne, infatti, hanno minacciato un'azione legale contro la proprietà dell'albergo di lusso per il rischio Covid. I proprietari, uomini d'affari e facoltosi, hanno infatti dichiarato di non essere stati consultati regolarmente, avendo diritti legali sulle aree comuni. Da questo punto di vista, sembra che la cancellazione della struttura sia stata effettuata e Tennis Australia non ha potuto far altro che mettersi in cerca di una nuova sede e in breve tempo. Il torneo non dovrebbe essere comunque in pericolo.

Cosa diversa per il GP di F1, previsto dal 19 al 21 marzo. I lavori di trasformazione del circuito semi-cittadino dell'Albert Park non sembrano essere prossimi, come dovrebbero, e nello stesso tempo il Governo, che finanzia l'appuntamento per oltre 60 milioni di dollari, ha stimato perdite notevoli.

Ne varrà la pena? Gli organizzatori la domanda se la pongono, ma è il Coronavirus a dettare le regole del gioco al momento.

Commenti