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L'orgoglio 1982 e l'euforia 2021 non guariscono i nostri mali

C'è un sottile ma resistente filo azzurro che lega la memoria calcistica collettiva alla data dell'11 luglio, giorno da segnalare con un cerchietto sul calendario di casa

L'orgoglio 1982 e l'euforia 2021 non guariscono i nostri mali

C'è un sottile ma resistente filo azzurro che lega la memoria calcistica collettiva alla data dell'11 luglio, giorno da segnalare con un cerchietto sul calendario di casa. Ed è un vero peccato che si celebri, nelle stesse ore, il ricordo indelebile del mondiale di Spagna '82 e il trionfo di Wembley 2021 e del quale conserviamo ancora il sapore dolcissimo perché ottenuto a Londra, dentro le mura antiche di Wembley e al cospetto dei bianchi d'Inghilterra, un tempo considerati i maestri. Il primo mondiale dell'era moderna per il calcio italiano provocò la scoperta di un patriottismo rimasto sotto traccia, il secondo fu una boccata d'aria pura e sancì l'evasione scatenata dalla prigione del virus. Il filo azzurro che lega la Nazionale leggendaria di Bearzot e Zoff, di Pablito Rossi e Bruno Conti a quella sorprendente di Roberto Mancini esaltata dai corazzieri Bonucci e Chiellini, è rintracciabile nei pronostici iniziali avversi e nella capacità dei due rispettivi gruppi di cementarsi fino al punto da rappresentare un blocco unico. Così se il bacio di Zoff a Bearzot si può serenamente intrecciare con l'abbraccio liberatorio tra Mancini e Vialli e se il tocco magico di Altobelli nella finale di Madrid ha una parentela con le prodezze di Donnarumma, allora si può concludere che la ricorrenza non deve far dimenticare la realtà di questi giorni, il ritardo del calcio italiano in perfetta traiettoria col resto del Belpaese in materia di riforme utili a frenare la crisi del settore. Gravina è deciso sul tema a rompere l'assedio di club e dirigenti miopi, Mancini stesso lamenta lo scarso numero di calciatori italiani in serie A ma non basta. C'è bisogno del sostegno dell'opinione pubblica. Per questo motivo non deve fare scandalo la manita subita dalle francesi al debutto.

Sapevamo di essere partiti in ritardo e di dover recuperare molta strada ma se mai si comincia mai si completerà l'apprendistato necessario per raggiungere un livello tecnico accettabile.

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