RomaL'Olimpico è allagato dalla pioggia e Roma-Parma dura appena otto minuti e venti secondi. È l'esito inevitabile di una sfida che non avrebbe nemmeno dovuto iniziare, dato il maltempo incessante abbattutosi nel weekend sulla Capitale e le condizioni del campo.
De Marco decide di far partire il match, ma la situazione appare subito difficile. «Non si può giocare così», le proteste continue dell'allenatore della Roma davanti al pantano. Cassano si rifugia addirittura sotto l'ombrello di un addetto al campo, mentre si infittiscono, oltre alla pioggia, anche i conciliaboli tra giocatori per arrivare ad una sospensione. Totti (ieri 550ª in A) insiste per lo stop definitivo, che arriva al secondo tentativo dopo che De Marco aveva sospeso l'incontro una prima volta e si era preso alcuni minuti di riflessione. L'ultimo rinvio all'Olimpico fu il 29 ottobre 2008 (Roma-Sampdoria).
«Non mi gioco lo scudetto su un campo allagato», commenterà poi il portiere giallorosso De Sanctis. Ma la data del recupero è un vero rebus in un calendario zeppo di impegni per l'Olimpico, tra le partite europee della Lazio, le due sfide del Sei Nazioni di rugby (22 febbraio e 15 marzo) e il posticipo al lunedì della Roma (17 marzo) oltre a uno per il Parma (24 febbraio).
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