Pioli riparte: "Ibra una manna, credo in Suso"

Il tecnico spiega: «Zlatan ha alzato il livello. Paquetà? Chi non gioca è scontento»

Pioli riparte: "Ibra una manna, credo in Suso"

Chi vuol capire cosa succede al Milan e lo sviluppo delle prossime mosse di mercato, deve leggere con attenzione le frasi firmate da Stefano Pioli, ieri, a poche ore dalla sfida con l'Udinese chiamata a certificare il risveglio collettivo documentato per ora dal doppio successo (Cagliari e Spal) tra campionato e coppa Italia. La spiegazione è una sola: Ibrahimovic, declinata con una definizione destinata a fare titolo. Eccola: «Ibra non è una figurina, è manna caduta dal cielo. S'incazza se perde nel torello, con lui il livello degli allenamenti si è alzato». Capito? Un giorno poi bisognerà chiedere conto a chi governava gli allenamenti precedenti del livello più basso. Il secondo passaggio è forse ancora più clamoroso perché riguarda il più discusso dei milanisti, Suso, fischiato appena mette piede a San Siro da un pubblico che, per presenze, sembra reduce da una cavalcata trionfale invece che da un rosario di risultati negativi. «Io credo in Suso» è il giudizio che sembra chiudere alla possibilità di una cessione anche se, finora, sul punto, non c'è stata alcuna richiesta vantaggiosa da prendere in esame.

Resta invece il nodo Paquetà, uno dei più dispendiosi acquisti della gestione Leonardo-Maldini, fuori da qualche tempo perché inconciliabile con il nuovo 4-4-2. «Capisco che sia insoddisfatto come tutti i non titolari ma si sta allenando bene» è la risposta, molto asciutta, di Pioli. Che ne spiega anche il senso calcistico: non può giocare da esterno di centrocampo. Il terzo tassello del puzzle rossonero porta la firma del papà di Caldara, appena trasferito a Bergamo, e utilizzato per 77 minuti in coppa Italia suscitando qualche perplessità sul conto dei giudizi che hanno scandito l'operazione di mercato (prestito gratuito di 18 mesi con diritto di riscatto a 15 milioni che vuol dire: se è recuperato, l'Atalanta lo riporta a casa con spesa modica, in caso contrario lo rispedisce al mittente). Ha spiegato Caldara senior: «Dal Milan ha ricevuto solo promesse e tre provini in primavera. In campionato, a Bergamo, hanno fatto scaldare Gabbia e non lui. A quel punto ha chiesto di cambiare».

In fondo alla mattina, la notizia del giorno è il recupero di Donnarumma, con Bogovic battezzato secondo a tutti gli effetti mentre Calhanoglu, Calabria e Musacchio sono assenti contro l'Udinese reduce da tre successi di fila.

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