Roma - Il primo poker dell'era Garcia manda la Roma in vacanza dal 2013 tra sorrisi smaglianti ed elogi sperticati. Che la squadra giallorossa stia realizzando un'impresa non lo dice solo lo zero nella casella delle sconfitte dopo 17 incontri (nemmeno le prime due Juve di Conte e l'Inter di Mancini o Mourinho erano state così brave) ma anche i 41 punti in classifica. Un anno fa, con questo bottino, la Juve era davanti a tutti pur con due sconfitte sul groppone; oggi i giallorossi sono solo secondi per la marcia monstre di Tevez e compagni ma anche per colpa dei 5 pareggi. Risultati inutili, come sostiene anche Benitez.
«Il nostro bilancio è straordinario ma quest'anno c'è una squadra che vince tutto... Loro hanno due squadre in una, noi facciamo la nostra strada», il giudizio di Garcia sugli avversari. Il tecnico, archiviata la pratica Catania, è già proiettato sulla supersfida del cinque gennaio alla quale la Roma arriverà con un -5. «Sarà solo la gara di andata, se vinciamo o no non importa, dopo ci saranno altre 20 gare tra cui il ritorno all'Olimpico», così il condottiero di Nemours.
La speranza di poter ridurre il distacco dalla Juve dura lo spazio di 45 minuti, il tempo trascorso dal gol di Benatia che sblocca la sfida con il Catania a quello di Pogba che permette ai bianconeri di mettere la freccia a Bergamo. La partita con gli etnei, sempre più fanalino di coda del campionato, si mette subito in discesa per i giallorossi: le incertezze di un quasi inedito modulo 4-2-3-1 con 4 punte di ruolo in campo (mancavano per squalifica De Rossi e Strootman), che almeno nel primo tempo toglie equilibrio e ritmo a Totti - tornato titolare dopo due mesi - e compagni, sono superate da una ripresa super. Il Catania fa da spettatore senza impensierire mai De Sanctis.
«Non è un esperimento, questo modulo lo proviamo da inizio stagione e lo avevamo mostrato anche in altre occasioni», evidenzia Garcia. Ma paradossalmente è un difensore, Benatia, ad aprire il tabellino marcatori di giornata e a siglare poi la sua personale doppietta (la prima italiana). «Il mister ha una grande personalità - spiega il marocchino, al quarto centro stagionale, sulla scelta di Garcia -. Dovevamo vincere a tutti i costi e allora lui si è giocato tutte le sue carte in attacco. La sfida con la Juve? Sarà difficile anche per loro».
Tra le due «zuccate» di Benatia gli errori clamorosi del sempre generoso Gervinho e il regalo di Frison - papera clamorosa che annulla le prodezze precedenti - che regala il terzo gol di fila a Destro. Giocatore ritrovato alla causa dopo mesi di inattività e arma in più per la rincorsa alla Juve. «Ora potremo goderci la pausa con serenità», il giudizio di Totti che parla già di secondo derby pensando alla supersfida di gennaio. «Vorrei vedere sempre la Roma del secondo tempo con il Catania...», precisa Garcia. Che tira un sospiro di sollievo per i calciatori in diffida bravi a evitare «gialli», consapevole che la sua squadra sia rimasta l'unica a poter sfidare la Juve.
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