nostro inviato a Milanello
É il classico fulmine a ciel sereno: Milan in testa alla classifica dopo una vita, rivinto il derby, alle porte la Fiorentina e il viaggio in Francia concentrati in appena tre giorni di fuoco, gli ennesimi. Di ritorno dalla prova con la Seleçao, Ronaldinho è stato “pizzicato“ da un operatore di Telelombardia nel cuore della notte, all’uscita di un ristorante in zona viale Papiniano, e si è ritrovato catapultato al centro di un nuovo caso. Per il suo stile di vita, aggiunto alla scarsa intensità dei suoi allenamenti, il “Gaucho“ è uscito dal Milan di Allegri e si è allontanato in modo deciso dal rinnovo contrattuale, per una notte fuori ordinanza è finito al centro della discussione a Milanello.
L’episodio non è un inedito, intendiamoci. «E dove sarebbe la novità?» la chiosa di un esponente di spicco rossonero. L’anno scorso, per uno stesso episodio (scoperto a far baldoria in un albergo di piazza della Repubblica, venne difeso a spada tratta da Leonardo che addirittura si schierò contro il giornale che aveva fornito i dettagli di quella “scappatella“) finì sotto processo. Questa volta, per fortuna del Milan e del suo gruppo, è andata in modo diverso. Intanto ha fatto specie il momento (giovedì notte, a poche ore da Milan-Fiorentina nella quale è decisivo il suo impiego) a dimostrazione dello scarso interesse del brasiliano a uno stile di vita corretto. “Scoperto“ in flagranza dall’operatore tv, Ronaldinho ha anche frenato un amico che intendeva “disarmare“ l’operatore di Telelombardia, mostrandosi per niente preoccupato dall’eventuale filmato e dal battage mediatico. «Lascia stare, fa il suo lavoro, e poi non è così tardi» la sua frase.
Al Milan, naturalmente, l’episodio ha provocato più di un mal di pancia. Allegri ha provato a indorare la pillola senza nascondere il proprio disappunto: «Non ne sapevo niente, l’ho appreso da voi cronisti, certo non va bene. Non sono orari compatibili con chi fa una vita da atleta ma può capitare, dopo una trasferta, che ci si possa dilungare dopo una cena». Galliani è stato ancora più determinato nel catenaccio: «Siamo abituati a lavare i panni sporchi in famiglia, non mi sembra la fine del mondo». Fosse capitato in un altro momento, senza Pato e Inzaghi fermi ai box per infortunio, e l’esigenza di gestire le prossime sette sfide (5 di campionato più 2 di Champions decisive) con appena tre attaccanti a disposizione... «Devo chiedere a Dinho di sacrificarsi e di giocare da seconda punta, sarà difficile poterli utilizzare tutti e tre contemporaneamente» è stato il passaggio successivo di Allegri chiamato a trasformare un problema spinoso in una risorsa, magari inserendo Ronaldinho al posto di Robinho nel secondo tempo al fianco di Ibra contro la Fiorentina,.
Ad accentuare il dispetto di Allegri, il mancato recupero di Pirlo, destinato a rientrare nel suo ruolo tradizionale di guida del gioco dopo tre turni di riposo. «Lui è fondamentale, giocherà dal primo minuto» il giudizio di Allegri prima del test durante il quale, il bresciano ha denunciato un affaticamente al retto femorale destro (conseguenza del tempo giocato in azzurro a Klangefurt mercoledì sera). Sarà recuperato per martedì contro l’Auxerre. Giustificato il timore dei sanitari di Milanello dopo l’episodio Pato e con le notizie dal fronte nerazzurro. Senza Pirlo, Ambrosini può restare alla guida del centrocampo con Gattuso e Flamini a ricomporre il trio dei mediani, uno dei segreti del primato rossonero. Candidato al ritorno Bonera (Zambrotta riposa), in difesa.
Prima di arrivare a Milanello per la cena,
Galliani ha ricucito i rapporti diplomatici con la Juve. Stretta di mano con Andrea Agnelli e pacca sulla spalla con Marotta: «Tutto chiarito» ha garantito. Chiarito anche il profilo del prossimo mercato: «Niente Borriello».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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