RomaGarcia aveva parlato della partita di coppa Italia come quella giusta e la Roma non si è lasciata scappare l'occasione di regalarsi la rivincita con la Juventus.
L'appuntamento è il 21 gennaio all'Olimpico, esattamente due anni dopo l'ultimo confronto nella Tim Cup conclusosi 3-0 per i bianconeri. Un vantaggio non da poco per la truppa di Garcia, considerando che allo Stadium i giallorossi sono sempre usciti con le ossa rotte nell'era Conte (14 i gol incassati in quattro sfide) e che nell'ultima a Roma (16 febbraio 2013, in panchina Andreazzoli) Totti timbrò il gol del successo.
La pratica con la Sampdoria viene chiusa già dopo sei minuti con il gol di Torosidis nonostante una ripresa di sofferenza. Il condottiero di Nemours schiera all'inizio una formazione orfana di sette titolari (tra cui capitan Totti) e nell'undici iniziale c'è anche l'ultimo arrivato Nainggolan, in campo nemmeno 48 ore dopo il suo approdo a Trigoria (in 69 minuti un'occasione gol sventata da Fiorillo e un'ammonizione prima di essere sostituito da Strootman).
Il belga, depennato mercoledì dalla lista dei convocati, è invece salito sull'autobus per l'Olimpico mentre Bradley svuotava l'armadietto e prendeva l'aereo per Toronto: per il centrocampista americano contratto con i canadesi di sei anni a circa 3 milioni di euro a stagione, alla Roma 8 più eventuali bonus legati ad amichevoli tra le due squadre.
La Roma indossa una maglia nera, quella scelta dai tifosi tramite un sondaggio proposto dal club. Sugli spalti più di ventimila spettatori. Poi inizia lo show di Fiorillo, bravo su Nainggolan e due volte consecutive su Florenzi. Ripresa quasi tutta di marca blucerchiata.
Nell'intervallo lo speaker aveva minacciato la sospensione se non fosse stato interrotto lo scoppio di petardi da parte della curva Sud continuato per tutti i primi quarantacinque minuti con un fotografo mandato in ospedale.
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