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"Senatrici a casa. Per i Mondiali punto sulla fame dei giovani"

Il ct dell'Italvolley: "Alle ragazze ho detto di andarci a prendere quello che vogliamo"

"Senatrici a casa. Per i Mondiali punto sulla fame dei giovani"

L'Italvolley femminile alza i giri del motore, a due giorni dal via di un Mondiale che vede le azzurre ai nastri di partenza da campionesse d'Europa in carica e fresche del primo storico trionfo in Nations League. La squadra di Davide Mazzanti arriva a questo appuntamento con la voglia di scrivere un'altra pagina di storia della nostra pallavolo, in una staffetta di successi con la nazionale maschile che le tigri azzurre hanno tutta l'intenzione di proseguire anche in Olanda e Polonia, sognando un titolo iridato conquistato una volta soltanto, nel lontano 2002. Dalla panchina, come da cinque anni a questa parte, coach Mazzanti sarà chiamato a indicare la via giusta alle sue ragazze. Con un mantra ben preciso: «Vogliamo gustarci ogni giorno e vivere appieno ogni passo di questo Mondiale».

Come si costruisce un gruppo vincente?

«La chiave è saper rielaborare e apprendere da tutte le circostanze. Sia da quelle negative, dalle quali è più semplice ripartire rimboccandosi le maniche, che da quelle positive. Alle ragazze ho posto un obiettivo: essere meno reattive e diventare più proattive, andandoci a prendere quello che vogliamo».

Nel volley si vince con ragazze e ragazzi di talento: un messaggio per l'Italia, che spesso dimentica i giovani.

«Questo pensiero è stato alla base del ricambio generazionale del 2017. Alcune senatrici non sono state convocate non perché non fossero ancora in grado di alzare il livello della squadra, ma perché in presenza dei veterani i giovani tendono a fare un passo indietro, lasciando le incombenze delicate ai più esperti. Il cambiamento radicale di cinque anni fa è stato finalizzato proprio a dare fin da subito responsabilità importanti alle nostre ragazze, che hanno risposto magnificamente con gli argenti al World Grand Prix e al Mondiale. Ora abbiamo un gruppo giovane ma già molto esperto, che sa bene come giocare le partite importanti».

Anche fuori dal campo, dopo la polemica social post Olimpiade.

«Dopo Tokyo avevo sottolineato la difficoltà di essere atleti di alto livello nell'era dei social, ma le ragazze sono perfettamente in grado di gestire anche questo aspetto del loro essere professioniste. Ovviamente le sconfitte e le vittorie amplificano critiche e celebrazioni, ma penso che il percorso che stiamo affrontando abbia insegnato loro anche ad abbassare il volume di tutto quello che arriva dall'esterno».

De Giorgi, Mazzanti, Pozzecco: tre coach diversi, con impronte forti sulle loro nazionali.

«È bello vedere come tre figure con stili differenti, che vivono lo sport e la palestra ognuno a modo suo, possano condividere la stessa idea di fondo. La fiducia che riponiamo nei nostri atleti e nelle nostre atlete, specialmente nei momenti più delicati e nelle partite più importanti, è il filo conduttore che ci lega e che emerge ascoltando le nostre dichiarazioni e i time out durante le gare».

Due giorni al via: sentite il peso delle aspettative e il ruolo di favorite?

«Sinceramente non percepiamo pressioni particolari dall'esterno. Questo gruppo vive nella sua bolla di consapevolezza, generata dal nostro percorso e dalle ultime grandi vittorie che abbiamo ottenuto, e che vogliamo continuare a alimentare ogni volta che scenderemo in campo. Non ci focalizziamo su un'avversaria in particolare: il Mondiale è una competizione lunga, le difficoltà possono arrivare da molte squadre anche a seconda della giornata in cui le affrontiamo.

Siamo concentrati solo su di noi: le ragazze sanno quanto valgono, e vogliono mettere in campo i frutti degli ultimi mesi di lavoro».

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