Sport

La Serie A non si ferma: cambia il regolamento su quarantene

Il Cts del Governo ha detto sì alle proposte della Figc: in caso di positività di un calciatore o di un membro dello staff non ci sarà la quarantena di 14 giorni per tutta la squadra. Il campionato è salvo?

La Serie A non si ferma: cambia il regolamento su quarantene

Manca poco più di una settimana al ritorno in campo del campionato di Serie A e ci sarà una novità importante: la quarantena di squadra obbligatoria di due settimane, in caso di casi di positività tra calciatori e membri dello staff, non sarà necessaria. Lo ha deciso il Comitato Tecnico Scientifico del Governo che ha "copiato" il modello tedesco e già applicato dalla Bundesliga da quasi un mese.

Elasticità e praticità

Il Governo ha dunque deciso di accettare la richiesta della Figc e questa è un'ottima notizia per il calcio e per il campionato di Serie a che con questa sterzata si potrà concludere il 2 agosto senza ulteriori intoppi o stop forzati. La mattina della prima partita successiva al rilevamento di un positivo nel gruppo squadra, sia che si tratti di un calciatore o di un membro dello staff, a tutti gli altri componenti della squadra e dello staff tecnico e dirigenziale sarà effettuato un tampone dall'esito rapido in modo da poter riscontrare ulteriori contagi.

Questi test andranno eseguiti con un lasso di tempo di almeno quattro ore prima di scendere sul terreno di gioco in modo tale da poter avere i risultati in tempo reale, soprattutto in caso di eventuale positività al coronavirus. Il campionato di Serie A ripartirà sabato 20 giugno e domenica 21 giugno con i quattro recuperi della 25esima giornata, a partire dal giorno successivo invece si partirà fin da subito con la 27esima giornata e sarà una tirata unica fino al 2 agosto.

Questa ulteriore concessione da parte del Comitato Tecnico Scientifico è volta ad agevolare la conclusione regolare e sul campo del campionato a meno che non si dovesse verificare un elevato numero di positivi concentrati all'interno di una sola squadra. In quel caso si passerebbe al piano B o C della Figc con playoff/playout o l'algoritmo ma tutti si augurano che siano eventualità del tutto remote.

Champions ed Europa League

Nel frattempo l'Uefa sta vagliando diverse opzioni su dove si dovranno svolgere le fasi finali di Champions ed Europa League: per la competizione regina si parla del Portogallo, a Lisbona, mentre per l'Europa League è forte la candidatura di quattro città tedesche con Istanbul e Danzica che verrebbero messe da parte. La cosa di fondamentale importanza è che l'Uefa starebbe studiando un piano per riempire parzialmente gli stadi per queste le fasi finali delle due competizioni europee: sarebbe un bel messaggio e soprattutto il tutto renderebbe le partite più combattute e "reali"

Segui già la pagina di sport de ilGiornale.it?

Commenti