Lo spezzatino venuto male in questa Serie A viziata

Nemmeno i palloni spia cinesi riuscirebbero a capire il calendario della serie A. Quattro giorni di partite, distribuite con criteri fragilissimi e mi spiego

Lo spezzatino venuto male in questa Serie A viziata

Nemmeno i palloni spia cinesi riuscirebbero a capire il calendario della serie A. Quattro giorni di partite, distribuite con criteri fragilissimi e mi spiego. Le due romane, la Juventus e la Fiorentina, giocheranno tra oggi e domani con la giustificazione dei loro precedenti impegni di Europa league e Conference league, disputati giovedì scorso. Il fenomeno è tipicamente italiano e spiega anche la distanza enorme che divide il nostro sistema dal resto dell'Europa. Infatti Bayer Leverkusen, Siviglia, Manchester United, Barcellona, Salisburgo, Union Berlino e Ajax, tutte in campo giovedì sera hanno regolarmente affrontato ieri il turno domenicale dei rispettivi campionati. Ci troviamo di fronte ad atleti formidabili capaci di sopportare una fatica immane? No, è il football viziato di casa nostra che offre un torneo di bassa qualità e spaccia la lotta per un posto in champions league come il traguardo d'onore mentre risponde soltanto a squisiti conti mercantili. Mentre il Napoli gioca il suo campionato e può già dedicarsi e progettare un quarto di finale di champions league con preparativi clandestini di una festa colossale per lo scudetto, il resto della comitiva vive affanni e clamorose sbandate, l'Inter è scollegata, non si possono subire sette sconfitte tra un litigio e un altro, con la buona propaganda che altre non ricevono. Bologna costò il titolo lo scorso anno e la storia si è ripetuta non per l'errore di un portiere ma per la scriteriata prestazione di tutta la squadra e per le scelte dell'allenatore, diciotto punti di svantaggio rispediscono l'Inter ai tempi pre-Conte.

Accade così che Pioli riagganci Inzaghi con una vittoria non memorabile per l'imprevista mediocrità dell'Atalanta, su un prato spacciato per il Meazza e un quadro generale di football lento, pieno di errori e con il ritorno di Zlatan Ibrahimovic, classe 1991. Il futuro è ieri.

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