Ciclismo

Sul Tour da capoGiro sventola il Tricolore

Omaggio della Francia all'Italia, uno dei Paesi fondativi del ciclismo

Sul Tour da capoGiro sventola il Tricolore

La Francia si avvicina: è lì ad un passo. Tra un anno e mezzo sarà qui, da noi, con noi, sulle nostre strade. Sarà ospite speciale e gradito, e non potrebbe essere altrimenti, per questa corsa da capoGiro, perché il Tour è la corsa a tappe di riferimento, la più importante e vista, agognata e desiderata, da qualsiasi corridore del mondo.

Per la prima volta nella storia la Grande Boucle partirà dal nostro Paese. Il via da uno dei Paesi fondativi del ciclismo, grazie alla passione e alla visione di Dario Nardella, Stefano Bonaccini e Alberto Cirio, governatori di Toscana, Emilia Romagna e Piemonte, le regioni che saranno attraversate dalla più importante corsa ciclistica del pianeta, seconda a livello mediatico solo ai Giochi Olimpici e ai Mondiali di calcio.

Per la prima volta nella sua storia, iniziata nel 1903, il Tour de France partirà dall'Italia. Nel 2024 sarà scritta una nuova, splendida pagina di storia. Il valore di questa storica partenza è ben rappresentato dalle parole del suo direttore Christian Prudhomme: «Il Tour de France non è mai partito dall'Italia e questa era una sorta di anomalia», ha spiegato nell'incantevole Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.

Il Tour de France verrà in Italia. Per la prima volta, ma non è la prima volta che «il grande ricciolo» parte dall'estero. L'esordio nel 1954, quando la corsa a tappe transalpina prese il via dall'Olanda, precisamente da Amsterdam. Al momento, 2022 incluso, il Tour può vantare 24 «Grandi Partenze» oltreconfine, e saliranno a 25 il prossimo anno visto che la Grande Boucle scatterà dalla Spagna, Paesi Baschi, da Bilbao per la precisione. Il via dall'Italia sarà quindi il numero 26, la prima volta per noi cuginetti. Al momento la nazione che vanta il maggior numero di partenze è l'Olanda che è quota 6, seguita a quota 5 dal Belgio.

Tre le tappe in programma: da Firenze a Rimini, per onorare Gino Bartali e Gastone Nencini. Da Cesenatico a Bologna, per ricordare Marco Pantani. Da Piacenza a Torino, per onorare Fausto Coppi, prima di prendere la strada per la Francia.

L'Italia è pronta per la sua prima volta. In questa attesa c'è la sintesi della magia che porta con sé il ciclismo.

Aspettare aspettare, per un attimo di gioia che passa e va via veloce, come un gruppo compatto o un corridore in fuga. Che bella è l'attesa. Che bello aspettare il Tour..

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