La stanza di Mario Cervi

Uno a caso, l’onorevole Fassino. Ha vinto e alla grande. E sarà sindaco di Torino. Su tutti i giornali si parla della sua performance, in nessuno si accenna dell’altra sua vittoria, quella del denaro, conseguente al risultato come se non interessasse a nessuno. Lui ne è felice, e ci mancherebbe. Perché la vittoria sarà lautamente ricompensata con un ricco vitalizio che durerà almeno cinque anni. Eppure c’è chi rimugina pensando a quanto (sette/ottomila euro mensili?)andrà ad aggiungersi al tanto che già riceve in qualità di eurodeputato. E senza considerare che anche sua moglie Anna Serafini, senatrice della Repubblica, usufruisce di una identica lauta prebenda anch’essa grazie alla politica.

Quisquilie? Proviamo a chiederlo ai vari disoccupati, ai tanti cassintegrati o ai precari, a chi deve campare con la pensione minima di cinque/seicento euro. Le loro risposte ci faranno capire il perché dei tanti voti ricevuti dal «buffone» Beppe Grillo con le sue richieste limitatrici della durata delle cariche parlamentari e del loro sfoltimento.
Genova

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