Gentile dott. Cervi, hanno arrestato Mladic e ora lo processano. Di lui e delle sue gesta raccapriccianti (tra le altre sequestrare e ammazzare a sangue freddo 8.372 persone di diversa etnia) hanno riparlato tutti i giornali. Eppure cè un vuoto informativo grande come una casa. Quanto più i giornali ricordano lo sterminio etnico/razziale; quanto più - soprattutto - i giornali mostrano le parole e le facce di serbi solidali con Mladic (uomini e donne normali, ci somigliano come parenti), tanto più uninformazione utile sarebbe andata a scavare per capire. Comè possibile infatti che gente come noi che ci somiglia si dichiarino sostenitori aperti - senza se e senza ma - di Mladic e delle sue mattanze? Ma i tg ci mostrano quelle interviste non per capire, bensì per ammiccare allo scandalo, allabominio di siffatti sentimenti.
Quei sentimenti di solidarietà col mostro sono abominevoli, daccordo, ma li vogliamo comprendere (almeno per esorcizzarli)? Vogliamo capire come sono nati, si sono sviluppati e fortificati? Comè avvenuto, come avviene che la convivenza con gente di altra etnia/religione provochi alla lunga odî così implacabili? In quali fastidi quotidiani si struttura tanta tremenda incompatibilità? Come comincia a covare il proposito silente di una soluzione finale? Cosa azzera, cosa ridicolizza il sentimento di umanità? Servirebbe chiedere ai diretti interessati, dopo che hanno dichiarato il loro amore per Mladic, servirebbe non spegnere la telecamera ma proseguire con tali domande pacate ma incalzanti. Perché non si fa? Di cosa si ha paura?.Perugia
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