Ci si meraviglia del fatto che Rosy Bindi, bella e intelligente presidentessa del Pd (mica cotiche!) abbia fatto già capire che si ricandiderà in Parlamento. Mi dispiace per il simpaticissimo Renzi, ma qualcuno pensava davvero che lei e gli altri mausolei della sinistra se ne sarebbero tornati a casa zitti e muti? Ma dai!
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Caro Triunfo, la Nomenklatura italiana - politica e ancor più burocratica - tende ad essere un'accolta di anziani fiaccati dall'età ma estremamente energici nel difendere le loro consolidate poltrone e nell'ambirne altre. Non credo che la vecchiaia sia sinonimo di saggezza, e nemmeno che sia una garanzia di indipendenza. In Italia si esagera senza dubbio nel privilegiarla. Ma non ho la certezza che i freschi rincalzi siano sempre migliori dello stagionato sicuro. Ho conosciuto ventenni cretini che tali sono rimasti, con ammirabile coerenza, fino all'età più tarda (e senza esserne fortemente danneggiati nel cursus honorum). È un peccato buttar via l'esperienza dei capelli bianchi, è un peccato ancora più grave l'arroccamento dei capelli bianchi nei posti dirigenziali, e il loro altolà a giovani intraprendenti e di talento. Lei ha simpatia per Matteo Renzi, le sembra deplorevole che, pur onusta di elezioni e rielezioni - con le conseguenti indennità - Rosy Bindi voglia una volta di più candidarsi. Capisco il suo ragionamento. Che la sinistra potrebbe tuttavia estendere a Silvio Berlusconi.
Ammirevole per vivacità d'intelletto e per forma fisica, ma non proprio un ragazzo. Questo tipo di regole - bando ai vecchi, largo ai giovani - ha il difetto di dover essere applicato a tutti, a chi ci è antipatico, e lì nulla da ridire, ma anche e a chi ci è simpatico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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