la stanza di Mario CerviLa Prima guerra mondiale ebbe anche motivazioni patriottiche

Nella prima guerra mondiale lo scacchiere bellico vide da un lato Austria-Ungheria e Prussia, con gli alleati Turchia e Bulgaria, dall'altro Francia, Gran Bretagna, Russia, Belgio, Serbia, Romania, Grecia e, dal '17, Stati Uniti. Anche l'Italia, sotto la pressione della massoneria franco-inglese interessata a distruggere l'ultimo baluardo cattolico, l'Austria-Ungheria di Francesco Giuseppe, entrò in guerra nel maggio del '15, contro gli ex alleati della Triplice, rivendicando i territori «irredenti» di Trento e Trieste (in realtà già offerti dall'Austria in cambio della neutralità italiana). Il vero antagonista della guerra fu il papa Benedetto XV, il quale definì il conflitto «spettacolo mostruoso», «spaventoso flagello», «orrenda carneficina», «suicidio dell'Europa civile», «tragedia dell'umana demenza», «inutil strage». A ragion veduta, perché dopo otto milioni e mezzo di vittime complessive, oltre venti milioni di feriti e mutilati, lutti e miseria senza fine, la guerra terminò senza aver risolto nessuno dei problemi preesistenti.
Rodengo-Saiano (Brescia)

Caro Merlo, sono anch'io del parere che nelle sue invettive contro le atrocità d'un conflitto spaventoso Benedetto XV avesse ragione. È vero: la prima guerra mondiale incubò i totalitarismi della seconda anziché avviare un lungo tempo di pace e di libertà. Lei vede quell'evento terribile e grandioso come uno scontro fra tenebrose forze massoniche e l'ultimo baluardo del cattolicesimo, l'impero austroungarico. Non sono d'accordo. Mi riesce difficile ritenere che una estrema difesa dei valori cattolici sia stata affidata a quella alleanza degli imperi centrali che comprendeva la Turchia. Mi riesce altrettanto difficile attribuire uno slancio anticlericale ai moderati italiani, difensori dei valori tradizionali, che si pronunciarono per l'intervento. Lei boccia la motivazione fondamentale - la conquista di Trento e Trieste - su cui si fondò la propaganda di chi voleva l'intervento dell'Italia. Il cammino per arrivare all'entrata in guerra fu in effetti tortuoso e ambiguo. Per qualche giorno l'Italia fu contemporaneamente alleata degli Imperi centrali e dell'Intesa. È tuttavia sbagliato ignorare le motivazioni patriottiche che spinsero tanti giovani a volere e a sacrificarsi nella guerra. Molti popolani caddero nei cruenti attacchi frontali cadorniani senza nemmeno sapere perché combattessero.

Ma molti altri volevano, consapevolmente, che lo sforzo unitario del Risorgimento fosse completato. Almeno il sacrificio di 600mila morti della Grande Guerra non è stato inutile. Quale invece è stato il sacrificio dei caduti nella seconda guerra mondiale.

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