Stimolazioni con elettrodi nel midollo spinale: l’ex atleta paralizzato rivive grazie a Superman

Rob Summers, promessa del baseball, era bloccato da 5 anni Ha ricevuto per mesi stimolazioni con elettrodi: ora si muove. La cura finanziata anche ai grazie ai soldi raccolti dalla Fondazione Reeve

Stimolazioni con elettrodi nel midollo spinale: 
l’ex atleta paralizzato rivive grazie a Superman

Roma - Superman regala una speranza a chi ha perso l’uso delle gambe. È anche grazie ai fondi donati alla ricerca dalla Fondazione di Christopher e Dana Reeve infatti che un ragazzo, costretto sulla sedia a rotelle da un incidente, ha potuto riassaporare la gioia di stare in piedi sulle sue gambe.

Cinque anni fa Rob Summers aveva vent’anni e uno splendido futuro. Era il pitcher, il lanciatore di punta della squadra dell’Università dell’Oregon. Ma quella sera il destino lo aspettava nel parcheggio, dove era andato a prendere la borsa da ginnastica dimenticata in auto. Un attimo e la vita di Rob non c’è più. Una macchina perde il controllo, travolge il giovane e si dilegua senza soccorrerlo. Niente baseball, niente corse, niente ragazze: ha il tronco e le gambe paralizzate anche se, particolare importante, non ha perso completamente la sensibilità in quelle zone del corpo.
Così alla fine del 2009 Rob diventa il primo essere umano sul quale viene applicato un metodo sperimentale fino a quel momento adottato soltanto sugli animali. Con un intervento vengono introdotti degli elettrodi nella «dura madre», la parte più esterna del midollo spinale. Il giovane segue il protocollo sperimentale messo a punto da due neurologi: Susan Harkema dell’Università di Louisville e Reggie Edgerton dell’Università della California. Allenamenti massacranti durante i quali attraverso gli elettrodi venivano inviati impulsi elettrici per stimolare il midollo. Dopo 170 sedute lungo un periodo di oltre 26 mesi Rob riesce a stare in piedi sulle sue gambe fino a 25 minuti, assistito per mantenere l’equilibrio. Non solo. Aiutato compie piccoli passi, quando è sdraiato riesce a muovere le dita dei piedi volontariamente e ha ripreso un parziale controllo della vescica.

I ricercatori che hanno ottenuto questo straordinario risultato, pubblicato su The Lancet e dunque scientificamente accreditato, sono i primi però a mettere le mani avanti e ad invitare alla cautela per non alimentare false speranze. Il punto fondamentale, spiegano, è che probabilmente il ragazzo aveva conservato, nonostante le lesioni, un residuo collegamento fra il cervello e il midollo ed è per questo che si è riusciti a ripristinare la funzione del movimento a comando. Prudenza che però non frena l’entusiasmo di Rob Summers. «La mia vita è completamente cambiata - commenta il giovane - Per uno come me che per 4 anni non riusciva neppure a muovere un dito ritrovare la libertà di stare in piedi da solo è una sensazione meravigliosa».

Dichiarazioni che sarebbero sicuramente piaciute a Reeve, l’attore che aveva incarnato Superman.

Da quando era rimasto paralizzato in seguito ad una brutta caduta da cavallo durante una gara equestre nel 1995, Reeve si era dedicato insieme alla moglie alla Fondazione che studia le lesioni del midollo spinale. Sia Christopher sia Dana sono morti, il primo nel 2004 la seconda di cancro nel 2006. Ma la ricerca finanziata dalla Fondazione non si è fermata e comincia a raggiungere importanti risultati.

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