La storia è una questione di tre centimetri

«Gli Americani che nel 1944 sbarcarono in Normandia erano dei ragazzoni ben piantati che misuravano in media m 1,73 e se li si fosse potuti sistemare uno con le piante dei piedi contro il cranio dell’altro avrebbero misurato 38 chilometri. I Tedeschi erano anche loro dei ragazzoni ben piantati ma lo erano soprattutto i tiratori senegalesi della Prima Guerra Mondiale che misuravano m 1,76 e venivano mandati in prima linea perché i Tedeschi fossero presi dal panico. Della Prima Guerra Mondiale si è detto che i soldati cadevano come la semenza e i comunisti russi hanno calcolato quanto concime si sarebbe potuto ricavare da un chilometro di cadaveri...».
Il brano è stralciato dal libro Europeana. Breve storia del XX secolo, per gentile concessione dell’editore palermitano :duepunti (www.duepunti.org). L’autore si chiama Patrick Ourednik, è nato nel 1957 nell’allora Cecoslovacchia e nel 1983 è emigrato a Parigi, dove vive. Essendo traduttore e redattore di enciclopedie, ha pensato di mettere a frutto la propria erudizione e di dare alle stampe nel 2001 questo volume che vedrà la luce in Italia a novembre. Una storia fatta per immagini, aneddoti, statistiche. Con atteggiamento dissacratorio e antiideologico. E che in effetti ci aiuterà a capire quanto spesso si parli a vanvera dell’identità europea.
Spiega per esempio Ourednik: «L’avaria dei sistemi informatici contro la quale i cittadini erano stati messi in guardia dagli specialisti fu chiamata Millennium Bug». La labile memoria collettiva è un tema di fondo di questo lavoro. «L’identità dell’Europa è ancora in costruzione», spiega Andrea Carbone, che con Giuseppe Schifani e Roberto Speziale ha fondato l'anno scorso questa piccola e interessante casa editrice. «Non crediamo in un’idea dell’Europa imposta a priori dall’alto. Perciò ci impegniamo a pubblicare libri che ce la chiariscano». Dunque la :duepunti ha ristampato La settima lettera di Platone, e poi un piccolo classico del francese Jean-Marie Le Clézio, Il verbale, del 1963.


Scrive ancora Ourednik: «I rotoli di carta igienica furono inventati in Svizzera nel 1901 da un cartaio il giorno in cui il governo svizzero consegnava all’Italia un anarchico sospettato di aver commesso un attentato contro il re d’Italia e i giornali scrissero che si trattava di un’invenzione discreta ma importante. E nel 1914 una francese inventò il reggiseno...».
www.pbianchi.it

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