Svolta nel caso Strauss Khan Sì alla scarcerazione: è libero

La difesa ha scoperto discrepanze e bugie nel racconto della cameriera del Sofitel Hotel di New York che lo scorso 14 maggio ha accusato l'ex direttore generale del Fondo monetario internazionale. I legali hanno chiesto la revoca degli arresti domiciliari. Il presidente del tribunale di New York ha precisato che il caso rimane aperto, anche se la maggior parte delle accuse sono state revocate. L’ex numero uno dell’Fmi può spostarsi liberamente, ma non ha il diritto di lasciare gli Stati Uniti. Guarda il video SONDAGGIO Secondo te è un complotto?

Svolta nel caso Strauss Khan 
Sì alla scarcerazione: è libero

New York -  La pubblica accusa ha accettato la richiesta degli avvocati difensori di Dominique Strauss-Kahn di revocare gli arresti domiciliari e di restituire all’ex direttore generale dell’Fmi la somma di 1 milione di dollari in liquidi più il titolo di proprietà della casa di Dsk nei sobborghi di Washington, valutato a 5 milioni. L’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan ha così accettato, riferisce Bloomberg Television citando fonti vicine all’accusa, di rilasciare Strauss-Kahn sulla parola, fidandosi della promessa che si ripresenterà in tirbunale di propria volontà. Rimarranno tuttavia limitazioni alla possibilità di viaggiare. Il presidente del tribunale di New York ha precisato che il caso Strauss-Khan rimane aperto, anche se la maggior parte delle accuse sono state revocate. 

Completo scuro e cravatta blu, Dominique Strauss-Kahn è arrivato alla Corte suprema di Manhattan per l’udienza accompagnato dalla moglie, dopo un tragitto di pochi minuti dalla casa dove è agli arresti domiciliari, è sceso da

un Suv scuro entrando immediatamente, con l’aria rilassata, nel palazzo del tribunale. La Sinclair, che camminava e ha salito le scale accanto a lui, è vestita con un tailleur: la gonna è scura, la giacca è bianca.

 

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