da Milano
Nuovo balzo (più 3,18%) di Terna in Borsa, che ha chiuso ieri a 2,66 euro dopo aver raggiunto un nuovo massimo a 2,68 in seguito alla presentazione del piano strategico 2007-2011. Il mercato ha apprezzato lannuncio di investimenti complessivi nel quinquennio per 2,7 miliardi, in crescita del 35% rispetto a quanto annunciato un anno fa. L80% sarà destinato allo sviluppo della rete. Uno sforzo che porterà lindebitamento netto da 2,3 a 3,9 miliardi, con un incremento di 1,6 miliardi: «Terna non è oggi indebitata come dovrebbe essere anche in funzione del lavoro svolto - ha detto lad Flavio Cattaneo - i concorrenti europei hanno un indebitamento più alto». La società, ha detto il cfo di Terna, Fabio Todeschini, farà sicuramente ricorso al mercato dei capitali nel corso di questanno, probabilmente nella seconda metà con unemissione obbligazionaria a lunga scadenza.
La società punterà essenzialmente in due direzioni: una serie di linee che vanno a eliminare delle strozzature in Italia, e due collegamenti marini: quello tra la Sardegna e la Penisola, i cui lavori sono iniziati lo scorso anno, e quello con i Balcani e lEuropa dellEst, che potrebbe prevedere anche due linee. È stato firmato un memorandum con la Croazia favorevole a una interconnessione attraverso lAdriatico che potrebbe portare lelettricità nellItalia centrale, che è larea più critica oggi dal punto di vista delle forniture energetiche.
Una seconda linea potrebbe essere aperta più a sud, forse con lAlbania: «Con i Balcani non cè unopzione sola, ci sono diverse possibilità, sono paesi che hanno una sovracapacità produttiva e un sistema idroelettrico non ben utilizzato - ha affermato Cattaneo - per noi le interconnessioni sono una iniziativa strategica, lavoriamo anche ai collegamenti sulla frontiera a nord, in questo è stata molto importante lacquisizione delle reti di Edison e Aem». Senza contare, anche se non se ne è parlato esplicitamente, che aprendo una porta verso i Balcani e lEst Europa, Terna di fatto «fa sistema» con lEnel che sta crescendo in quei Paesi.
E, a proposito di linee, ieri finalmente è entrata ufficialmente in esercizio la Matera-Santa Sofia, bloccata per anni dal contenzioso con un singolo comune che ha dovuto essere aggirato.
Tutti questi progetti senza dimenticare la riduzione dei costi operativi, che tra il 2005 e il 2011 dovrebbe essere del 15%, pari a circa 60 milioni di euro. E i dividendi cresceranno del 3% annuo.
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