Torna alla Corte «L’agente segreto» per entusiasmare ancora il pubblico

Aveva senza dubbio entusiasmato il pubblico «L'agente segreto» di Joseph Conrad, presentato la scorsa stagione dallo Stabile di Genova sul palcoscenico della Corte in prima nazionale, per questo la direzione del teatro ha pensato bene di riproporlo per sei repliche a partire da stasera. La messa in scena di Marco Sciaccaluga è stata un vero trionfo ed ha aggiudicato al regista genovese il Premio Flaiano 2008.Lo spettacolo si è avvalso di una compagnia composta in prevalenza da attori formatisi alla Scuola dello Stabile, che ancora una volta hanno dimostrato le ottime capacità interpretative aggirandosi nei meandri di una scatola scenica progettata con genialità da Valeria Manari. Ed è proprio dentro questa straordinaria scatola cinese che si svolge il dramma di Conrad, una scenografia in cui si sente l'oppressione della grande metropoli dove nessuno ha mai la sensazione di essere al centro del mondo percependosi piuttosto come un'insignificante particella all'interno di un'infinita moltitudine. In questa situazione in cui sembra regnare il caos, si profila un piccolo spazio riservato, rappresentato, seguendo fedelmente il testo, da un piccolo negozio di cianfrusaglie, dove nasce e si consuma il dramma. Un dramma di «vita privata» generato da qualcosa di più grande come l'ordine tassativo da parte di un funzionario di Ambasciata di organizzare un atto terroristico clamoroso ai fini di provocare la reazione dell'opinione pubblica.
In questo dramma familiare sono coinvolti tutti, un uomo indolente e mediocre, Verloc, che nasconde dietro l'attività di negoziante quella di agente segreto, sua moglie Winnie, e il fratello di questa Stevie, mentalmente labile e incapace di provvedere a sé stesso.
La trama che si avvale di un episodio realmente accaduto nella Londra del 1894,quando ci fu un attentato terroristico all' Osservatorio di Greenwicvh da parte di un anarchico, nella messa in scena di Marco Sciaccaluga, si svolge tra un retrobottega e un vicolo cieco. La straordinaria scenografia di Valeria Manari, posta su due piani, differentemente illuminati, mette a confronto un «mondo di sotto», buio, dove si trama tra anarchici, e un «mondo di sopra», pieno di luce, in cui vive la gente bene tra cui Lady Mabel che è affascinata dal pensiero di rivoluzione da parte degli anarchici. Due mondi così diversi all'apparenza, ma che in realtà dimostrano di non essere poi così distanti tra loro. Gli attori usano la scenografia per muoversi con abilità tra vicoli, scale e porte, usando la loro fisicità come valore aggiunto ad una ottima recitazione. Ogni personaggio è delineato con cura e approfondimento da Marco Sciaccaluga, qui anche attore. Degni di lode tutti gli attori, tra i quali spiccano la giovane attrice Alice Arcuri, nelle vesti di Winnie, e Vito Saccinto nel fratello demente di lei.

Gianluca Gobbi è un convincente Verloc, affiancato da straordinari compagni di complotto come Nicola Pannelli e Federico Vanni. La ripresa di «L'agente segreto» permetterà a chi non l'ha ancora fatto di assistere ad uno spettacolo che coinvolge ed emoziona.

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