La tragedia di Paderno e il mistero del container

C’è una nuova pista investigativa per la tragedia di Paderno. I carabinieri, che stanno cercando di capire cosa abbia provocato l’esplosione all’Eureco, si stanno ora contrantrando su un container. È lì, secondo gli inquirenti, che si sarebbe verificato un primo scoppio. Solo in un secondo momento, la deflagrazione avrebbe investito delle vernici che a loro volta avrebbero preso fuoco causando l’incendio nel quale sono rimasti ustionati sei operai. I militari, ora, intendono verificare cosa contenesse quel container.
Ieri, intanto, è stata sciolta la prima prognosi. K.X., assistito nel Centro Ustioni dell’ospedale Niguarda, ha lesioni sul 25% del corpo, ma respira autonomamente. «Le sue condizioni generali - spiegano dall’ospedale - sono in via di stabilizzazione». Più critiche invece le condizioni degli altri tre feriti ricoverati a Milano: N.E. ha lesioni sul 35% del corpo. Le sue condizioni cliniche generali sono in via di stabilizzazione ma è ancora in prognosi riservata. C.S., ricoverato in Terapia Intensiva, ha ustioni sull’85% del corpo.

È in coma farmacologico, è sottoposto a ventilazione assistita, e le sue condizioni si mantengono gravi. L’ultimo ferito ricoverato al Niguarda è S.L., con ustioni sul 90% del corpo. È in coma farmacologico. Le sue condizioni sono gravi, e la prognosi è riservata. Ieri è stato sottoposto a un primo intervento chirurgico.

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