Expo: Arts & Foods, il racconto del cibo alla Triennale

Palazzo della Triennale ospiterà l'unico padiglione Expo nel cuore di Milano dal 10 aprile al primo novembre 2015. Viaggio nel tempo per ripercorrere la storia del cibo e degli strumenti della cucina attraverso la pluralità dei linguaggi artistici che dal 1851, anno della prima Esposizione a Londra, hanno ruotato intorno a nutrizione e riti conviviali

Arts & Food, quadro del 1884 di Angelo Morbelli
Arts & Food, quadro del 1884 di Angelo Morbelli

Expo e cibo, Expo e arti, ovvero Arts & Foods: è il racconto declinato su un versante simbolico che lega l’Esposizione universale alla città con un padiglione particolare, l’unico allestito al di fuori dell’area espositiva, in città, in un luogo simbolo di cultura e modernità: il Palazzo della Triennale. A presentare il concept dell'area tematica - allestita dallo Studio Italo Rota - che sarà aperta da 7 aprile al primo novembre 2015, sono stati il presidente della Triennale Claudio De Albertis, il commissario unico del governo per Expo Milano 2015 Giuseppe Sala, l’amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti Giovanni Gorno Tempini e il curatore del padiglione Germano Celant.

Il main partner del progetto è Cassa depositi e prestiti, come ha annunciato Sala. "Grazie alla qualità del progetto, all'idea del padiglione e alla qualità che il nome di Celant dà a livello internazionale, abbiamo trovato una copertura del 50% del costo totale. Cassa depositi e prestiti, Sace e Fondo strategico italiano contribuiranno per 3 milioni di euro. Il costo vivo della preparazione e dei quasi 7 mesi di manifestazione è pari a 5,3 milioni di euro, a Germano Celant vanno 750mila euro: così si pagano da due anni le persone che lavorano al progetto. È chiaro che Expo non ha una macchina dietro che si occupa di queste cose, Celant deve quindi preoccuparsi di tutti gli aspetti organizzativi del padiglione e dei suoi contenuti”. Sala ha sottolineato anche che il contributo globale delle imprese a Expo che è di 350 milioni di euro “a dimostrazione che si crede nell’Esposizione, nella sua importanza a livello mondiale ed è frutto di lavoro e coinvolgimento reciproco”.

“Expo è una grandissima vetrina per attirare investitori e visitatori nel nostro Paese, di cui c'è un gran bisogno - ha detto l'ad di Cdp Giovanni Gorno Tempini - e ci vuole impegno da parte di tutti. Come Cdp abbiamo voluto mostrare la nostra vicinanza a tutta Expo. Siamo attivamente impegnati perché sia un successo. Il Gruppo Cdp ha l'obiettivo di sostenere la crescita dell’economia italiana e le sue imprese, in particolare le Pmi e il sostegno ad Expo è un modo di interpretare la missione di Cdp. L’impegno di Cassa depositi e prestiti, della Sace e del Fondo Strategico Italiano per l'Esposizione universale è coerente con la nostra missione. Expo Milano 2015 è una vetrina straordinaria per l'Italia, un' opportunità irripetibile da molti punti di vista per attrarre interesse e investitori, per rafforzare la crescita del nostro Paese".

"Siamo molto soddisfatti del percorso artistico proposto da Arts & Foods - ha aggiunto ancora Sala -. Grazie a questa area tematica inserita nel contesto della Triennale non solo portiamo nel cuore di Milano il tema dell'Esposizione, l'alimentazione, ma permetteremo agli amanti e agli appassionati di arte che durante i sei mesi dell'Expo visiteranno la nostra città di godere di opere uniche, che hanno segnato la storia. La collaborazione con le strutture museali di tutto il mondo è fondamentale nel progetto che Celant ha disegnato. Siamo certi che il risultato sarà all'altezza delle attese e ci renderà orgogliosi di aver potuto ospitare una mostra di così importante valore internazionale".

Allestita negli spazi interni ed esterni della Triennale - 7mila metri quadrati tra edificio e giardino - la mostra Arts & Foods metterà a fuoco la pluralità di linguaggi visuali e plastici, oggettuali e ambientali che dal 1851, anno della prima Expo mondiale a Londra, fino ad oggi hanno ruotato intorno al cibo, alla nutrizione e al convivio. Documentazione degli sviluppi e delle soluzioni adottate rispetto al cibo: dagli strumenti di cucina alla tavola imbandita e al picnic, dalle articolazioni pubbliche di bar e ristoranti ai mutamenti avvenuti in rapporto al viaggio per strada, in aereo e nello spazio, dalla progettazione di edifici dedicati ai suoi rituali e alla sua produzione. Il tutto intrecciato a testimonianze di artisti, scrittori, film makers, grafici, musicisti, fotografi, architetti e designer che, dall’Impressionismo e dal Divisionismo alle Avanguardie storiche, dalla Pop Art alle ricerche contemporanee, hanno contribuito allo sviluppo della visione e del consumo del cibo. Visione creativa del tema di Expo Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita attraverso 800 opere, oggetti e documenti provenienti da musei, istituzioni pubbliche e private, collezionisti e artisti di tutto il mondo.

"Arts & Foods coinvolge tutti i media e linguaggi: dalla pittura alla scultura, dal video all’installazione, dalla fotografia alla pubblicità, dal design all’architettura, dal cinema alla musica e alla letteratura - ha detto Germano Celant -. Si articola con un andamento cronologico che copre il periodo dal 1851, data della prima Expo a Londra e dell’avvio della modernità, all’attualità, attraverso la creazione di ambienti dedicati ai luoghi e agli spazi del convivo, sia in ambito privato che pubblico – dalla sala da pranzo alla cucina, dal bar al cibo da viaggio – in cui arredi, oggetti, elettrodomestici e opere d’arte creano una narrazione di forte impatto visivo e suggestione sensoriale. Esploreremo tutti i linguaggi della creatività che sono stati modificati sul tema del cibo: la letteratura, il cinema, la fotografia, il design, la grafica e l'architettura, cioè tutti gli elementi che sono intervenuti nel modificare immagini e oggetti relativi al cibo. Sarà un percorso di ambientazioni, si cerca di comunicare gli oggetti all'interno di un ambiente: la sala borghese avrà la sua decorazione borghese e i quadri borghesi, la sala futurista un design futurista e le tazzine, tavoli e armadi futuristi". Il concept cambia al secondo piano: "Siccome dagli anni Settanta in avanti esplodono i confini tra i linguaggi si cerca di lavorare sull'ambiguità: il pesce di Gehry che diventa sala da pranzo è anche una scultura…”, ha concluso Celant.

Triennale protagonista a Expo, dunque ma non solo, perché è stato presentato anche il concept di Cucina & Ultracorpi, (dal 10 aprile 2015 al 21 febbraio 2016) rassegna curata da Celant in collaborazione con Silvana Annicchiarico e allestimento di Italo Rota che si terrà in occasione dell’ottava edizione del Triennale Design Museum e racconterà, collegata al tema di Expo una ulteriore specificità del design italiano: la lunga, inesorabile, trasformazione degli strumenti tradizionali della cucina in macchine e automi. Un'armata d’invasori che, da metà del XIX Secolo con l'avvento dell'industrializzazione, è dilagata arrivando a sostituire molte pratiche del cucinare. L'intento è di ripercorrere l'evoluzione di cucine ed elettrodomestici in Italia.

“La Triennale di Milano è l’unica istituzione italiana che tratta le arti visive e applicate in modo multidisciplinare – ha affermato il presidente Claudio De Albertis -. E’ stato quindi naturale accogliere la proposta di Expo di produrre e realizzare la mostra Arts & Foods e la VIII edizione del Triennale Design Museum dedicata al tema così necessario come quello di Expo. Siamo sicuri che avremo un ottimo risultato sotto tutti i profili, c’è un impegno fortissimo da parte di tutta la Triennale per raggiungere questo obiettivo. Grazie allo storico rapporto con il Salone del Mobile e con FederlegnoArredo ci sarà un’apertura anticipati degli eventi al pubblico internazionale che verrà a Milano per il Salone la cui apertura è prevista il prossimo 10 aprile, poco prima di Expo”.

De Albertis ha anche annunciato il progetto di aprire alla ristorazione il tetto della Triennale, in accordo con Comune e Soprintendenza: “Potremo offrire un motivo in più per rendere piacevole la visita al pubblico, dalla terrazza si può ammirare un eccezionale scorcio della skyline della Milano moderna”.

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