Troppa clemenza coi minori

I tragici fatti di Catania potrebbero accadere dovunque, anche nella nostra città, ma non è chiudendo gli stadi che si risolve il problema, perché gli stadi non sono la causa ma un semplice pretesto, alla pari di una qualunque manifestazione di piazza, per esercitare la violenza. Protagonisti dal ’68 in poi ne sono i giovani e giovanissimi, che delinquono e confliggono con la polizia, che da sempre definiscono «polizia assassina». Così la definivano i giovani che ora divenuti adulti hanno fatto scuola per i propri figli, quelli stessi che imbrattano i muri di stadi, di edifici, di scuole, di Chiese con geroglifici e scritte irripetibili, che prediligono il disordine, la disubbidienza, la violenza, il caos, che non sopportano la disciplina e nelle Forze dell’Ordine individuano il nemico da colpire.

Che fare? L’Italia è l’unico Paese al mondo ad avere un «Tribunale dei minori», che eroga pene e punizioni ridicole, sulla base di criteri di indulgenza e di permissività. È un’istituzione anacronistica che va soppressa. Spetta alla magistratura ordinaria il compito di giudicare i reati che i cittadini commettono, indipendentemente dalla loro età. Giovanni Bertei

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