Trucchi contabili approvati dai top manager: ecco perché Lehman Brothers andò a picco

Da un’inchiesta durata più di un anno sul fallimento di Lehman Brothers sono emerse «prove credibili» che i vertici della banca d’affari Usa, compreso l’ad Dick Fuld, approvarono la diffusione di «comunicati fuorvianti» e adottarono «trucchi contabili» per nascondere le difficoltà finanziarie della società. Lo scrive il Financial Times, citando il rapporto della Corte fallimentare di New York che si è occupata delle indagini. Nel mirino finisce anche Ernst&Young, società di revisione di conti, che avrebbe contribuito a falsificare i bilanci di Lehman.
L’indagine punta il dito anche contro Jp Morgan Chase e Citigroup: le due banche avrebbero contribuito al fallimento di Lehman esigendo nel momento di maggiore crisi di liquidità della banca tutti i loro crediti.
L’indagine potrebbe essere il fondamento legale per la richiesta di risarcimento da parte degli investitori che acquistarono titoli Lehman poco prima che la banca fallisse.


Dick Fuld e altri manager sono accusati di aver usato un particolare strumento contabile, chiamato «Repo 105», al solo scopo di ridurre «il grado di leverage» di Lehman e far apparire la banca in condizioni più sane di quanto in realtà non fosse.

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