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«Vale, stagione buttata per una gomma»

Marco Simoncelli sta ancora ripensando all'occasione perduta al Mugello?
«Ho fatto una grande gara, senza quell'errore al primo giro avrei lottato per il quinto posto. Ormai ho preso le misure di una MotoGp, non sbaglierò più. Di positivo c'è che poco alla volta stiamo migliorando»
Il weekend però è stato rovinato dall'incidente a Valentino Rossi: siete molto amici, lo ha sentito?
«Sì, ho parlato con lui martedì: aveva il morale molto alto. Sta bene»
L'incidente di Rossi ha riaperto le polemiche sulle gomme che tardano a riscaldarsi: lei cosa ne pensa?
«Le Bridgestone sono molto performanti quando sono calde ma una volta fredde servono un paio di giri prima che tornino in temperatura e per non rischiare devi andare molto lento. È brutto che la stagione di Vale sia stata condizionata da una gomma...».
Nel 2009 a Imola ha provato l'esperienza della Superbike: lo rifarebbe?
«È stato molto bello ma adesso mi concentro sulla MotoGp, per il 2010 non ho in programma un'altra gara in Superbike».
Non le sembra che la MotoGp somigli sempre più alla F1? Troppa elettronica e meno sorpassi.
«Purtroppo è così. Anche i regolamenti sono fatti in funzione delle esigenze tv e non in ottica sportiva. Nessuno deve dimenticarsi che questo rimane uno sport, in futuro spero che qualcosa migliorerà».
Da questa settimana è diventato dj (ogni martedì dalle 17 alle 19 su Virgin Radio). Che rapporto ha con la musica?
«Non ho dischi, la ascolto al pc. Preferisco il rock, cantante preferito Vasco Rossi. La mattina della gara spesso sento "Siamo solo noi" o "Like a rolling stone" di Bob Dylan».
Da piccolo in camera aveva appeso poster di gruppi musicali?
«No, solo di motociclisti. Amavo i motori già da piccolo, quando con lo scooterone di mio padre andavo su e giù per il viale sotto casa. Peccato che una volta ho centrato in pieno mia zia che rincasava in automobile: che botta!».
Domani iniziano i Mondiali di calcio, che sensazioni ha?
«Non sono gasatissimo, non vedo troppo bene l'Italia. Però tiferò gli azzurri, senza gufare nessuno. A meno che non mi regalino un televisore...

».

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