RomaLa riforma della giustizia comincia dal disegno di legge sulla corruzione. E il ministro Paola Severino presenta lemendamento del governo al testo depositato nelle commissioni Giustizia e Affari costituzionali della Camera. Ma la Guardasigilli assicura che anche su intercettazioni e responsabilità civile dei magistrati «sono pronte le bozze, aperte alla discussione del parlamento».
Lincontro di ieri mattina al ministero con i rappresentanti della maggioranza, in testa Pdl, Pd e Udc, si conclude con un accordo di massima. «Il lavoro dei tavoli con i partiti - assicura il ministro - è stato proficuo e ha avvicinato le posizioni».
In realtà, il Pdl che premeva perché le tre questioni fossero affrontate insieme spiega, con Manlio Contento, che la Guardasigilli ha «resistito alle sollecitazioni a decontestualizzare un argomento rispetto agli altri» e il Pd, ben più interessato alla corruzione che al resto, come dice Andrea Orlando è soddisfatto perché «lo spacchettamento è avvenuto». Sintetizza Roberto Rao dellUdc: «Ciascuno deve rinunciare a qualcosa, lalternativa è la paralisi».
Sullinasprimento delle pene per corruzione e concussione, dunque, si fa il primo passo. «È un tema di assoluta rilevanza», dice Severino. I tempi, però, non sembrano stretti e le Camere possono trasformarsi in palude. Fino al 4 maggio per nuovi subemendamenti e solo l8 prima discussione nelle commissioni.
Severino parla di «un riordino globale della materia», che concili le diverse proposte politiche. Nel suo emendamento sale a 5 anni la pena massima per «corruzione per lesercizio della funzione», che sostituisce «corruzione per atto dufficio». Aumenta da 4 a 6 anni il minimo della pena per la concussione, mentre resta a 12 il limite massimo. Per il peculato si passa da 3 a 7 anni di reclusione (erano 2- 5) e per la corruzione in atti giudiziari da 4 a 10 anni (erano 3-8). Nei casi di induzione indebita il pubblico ufficiale o lincaricato di pubblico servizio sarà punito con la reclusione da 3 a 8 anni e il privato con la reclusione fino a 3. Previste attenuanti per fatti di «particolare tenuità». Il corrotto sarà interdetto dai pubblici uffici, comè già per i condannati per peculato e concussione. Nuovo il reato di «induzione indebita» (a promettere denaro o altre utilità), simile alla concussione «per induzione» ma da cui si distingue per la punibilità del privato e per una pena più lieve: da 3 a 8 anni. Altro nuovo reato «il traffico di influenze illecite», sorta di tutela anticipata sullimparzialità della pubblica amministrazione (finora affidata al millantato credito): sanzionerà i comportamenti di preparazione allaccordo corruttivo vero e proprio e la pena prevista è da 1 a 3 anni. Per i reati già previsti nel codice vengono poi allungati i termini massimi di prescrizione.
Certo, spiega Severino, si inciderà sui processi in corso. «È la fisiologia, non la patologia del sistema». E aggiunge che anche sul falso in bilancio il governo «non si tirerà indietro».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.