Viaggi e comfort, adesso basta voli-tortura sul web i posti comodi per i passeggeri snob

Tutti i consigli: dai sedili più spaziosi alla fila meno rumorosa. L'idea di un americano: mettere on line le esperienze dei viaggiatori. Un messaggio avverte: "Troppo vicino ai bagni, lo schienale è bloccato"

Viaggi e comfort, adesso basta voli-tortura 
sul web i posti comodi per i passeggeri snob

Era l'anno duemila e uno quando Matthew Dai­mler, cittadino america­no, gran viaggiatore non a piedi ma per i cieli di ogni dove, decise di mettere per iscritto le proprie espe­rienze e di trasferirle su un sito chiamato «seatguru». In principio trattavasi di hobby, una specie di dia­rio, di raccolta di indicazio­ni, curiosità su questo o quel velivolo o compagnia di volo frequentata da mi­ster Daimler. Dieci anni dopo il sito conta un centi­naio di milioni di visitatori e circa settecento sono gli aeromobili inseriti, radio­grafati, illustrati nei detta­gli.

Ovviamente di posto, di sedile o poltrona, fila, fi­nestrino, corridoio, centra­le, insomma tutta quella roba lì che ci chiedono al momento della partenza, della consegna del passa­porto, del bagaglio, ritar­do a parte. Dunque chi volesse sca­pricciarsi può sistemarsi dinanzi al sito, digitare il volo prescelto e incomin­ciare a giocare, a scegliere il posto migliore ma an­che, come direbbe Veltro­ni, leggere le informazioni e i commenti lasciati da al­tri viaggiatori, anch'essi in­ternauti.

Ma scegliere un posto non basta. Occorre sapere se c'è, vicino, alle spalle, nella poltrona da­vanti, un bebè, con il ri­schio del pianto dal decol­lo all'atterraggio. Oppure se è previsto lo snack o il pranzo, o se la se­dia è confortevole, con le dimensioni precise, o, an­cora, se il posto ha un attac­co per il personal compu­ter o se l'aereo ha una rete internet e, infine, se è pre­sente un televisore, pla­sma, cristalli liquidi e ame­nità varie. Insomma un ser­vizio sedia in mano, con tutte le indicazioni e le con­troindicazioni, perché non è sempre carnevale.

Quando si sceglie un volo a prezzi bassi, low cost per dirla come dicono quelli che frequentano le lingue o last minute , all'ultimo mi­nuto, come fanno certe gio­vani che non programma­n o nulla se non l'amore, al­lora si deve mettere in pre­ventivo che forse l'aeromo­bile potrebbe essere di quelli 'ristretti', con posti sotto vuoto spinto, ci si do­vrà adattare ma almeno con il gusto di poter sceglie­re la fila me­no vicina alla toilette, il po­sto più lonta­no dalla fami­gliola con pu­pi e pupe al se­guito, anche il bulkhead se­at che sareb­be quel posto ultimo prima della paratia che divide la classe eco­nomy dalla business , una tenda separa le tariffe ma permette al fortunato viaggiatore di non avere il fastidio di ritrovarsi il pas­seggero che siede nella fi­la successiva, disteso, con la poltrona tirata giù come un mammasantissima.

Totale, grazie a mister Matthew Daimler non c'è più bisogno del biglietta­io, come si diceva una vol­ta salendo sul filobus, oggi sull'airbus. Avanti c'è po­sto.

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