da Berlino
Il Dalai Lama, guida spirituale tibetana, ha invitato a non sfruttare la vetrina delle Olimpiadi di Pechino per protestare in favore del Tibet: eventuali incidenti o disordini danneggerebbero la causa. Lo ha detto in unintervista allo Spiegel Kelsang Gyaltsen, capo della delegazione che per conto del leader ha incontrato agli inizi di luglio i massimi dirigenti cinesi. «Ogni tibetano sarà lieto se gli atleti si impegneranno per la causa del Tibet - ha spiegato al settimanale tedesco -. Ma noi non incoraggiamo le manifestazioni di protesta». Proprio a riguardo, il presidente del Parlamento europeo, Hans-Gert Pöttering, ha esortato gli atleti che prenderanno parte ai Giochi a esprimere un segno di protesta contro le violazioni dei diritti umani in Tibet: «Desidero incoraggiare tutti gli sportivi a guardare qui e a non svolgere lo sguardo altrove», ha scritto il tedesco sulledizione domenicale della Bild. Il Parlamento europeo - ha promesso - si impegnerà per i diritti del popolo tibetano anche dopo i Giochi. Il Dalai Lama, infatti, il 4 dicembre sarà al Parlamento europeo. Il leader tibetano ha fatto sapere che nel prossimo incontro di ottobre tra la sua delegazione e le autorità cinesi farà consegnare «un piano dettagliato per lautonomia del Tibet».
Nonostante il monito del Dalai Lama, le proteste pro-Tibet, a pochi giorni dallinizio dei Giochi, non si fermano. Circa 300 tibetani sono stati arrestati ieri dalla polizia nepalese mentre marciavano in silenzio a Kathmandu contro loccupazione cinese, mostrando cartelli con le scritte «Tibet libero» e «libertà religiosa subito».
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