Lautomobile? Preferibile se straniera. È il risultato del sondaggio condotto in rete da «VoceArancio» (http://vocearancio.ingdirect.it), il settimanale online di informazione di Ing Direct, la banca diretta nota in Italia per il Conto Arancio. Il dato è tanto più significativo perché in controtendenza rispetto ai gusti, per esempio, francesi e tedeschi, dove i marchi nazionali coprono rispettivamente il 51,3% e il 68% del mercato. Lindice di gradimento nei confronti dellautomobile italiana che se ne ricava è comunque di poco superiore al reale andamento delle vendite: secondo gli ultimi dati delle immatricolazioni, in Italia il gruppo Fiat (ovvero Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Maserati, Ferrari) si attesta a quota 31,5%.
Se il lavoro di Sergio Marchionne in Fiat ha riacceso qualche fuoco nazionalistico (dal rilancio dei marchi del Lingotto agli italiani che danno lezioni ai maestri americani di Detroit, fino alle polemiche in coso sui problemi legati agli stabilimenti), i lettori di «VoceArancio» mostrano ancora qualche diffidenza nei confronti del prodotto «made in Italy». Due su tre (il 65,8%) al momento dellacquisto dellauto sceglierebbero di preferenza un marchio straniero. Il 34,2% uno italiano.VoceArancio «Lacquisto pende sui modelli esteri»
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