Il voto in Irak Arrivano i primi risultati ed esplode la polemica sulle frodi elettorali

L’ex premier Yad Allawi in testa nelle regioni sunnite di Diyala e Salaheddin, mentre il premier Nuri al Maliki guida in quelle sciite di Najaf e Babil. Dai primi risultati delle elezioni legislative irachene di domenica si conferma la suddivisione confessionale delle 18 province irachene. Così risulta dai dati parziali resi noti dalla Commissione elettorale irachena, a quattro giorni dall’«election day» per il secondo Parlamento del dopo Saddam. Si tratta di risultati relativi solo ad alcune delle 18 province, e solo a circa il 30 per cento dei voti. Numeri immediatamente seguiti dalle prime denunce pubbliche di «massicce frodi».
Nelle province di Babilonia e Najaf, nel Sud sciita del Paese, secondo i primi dati diffusi dalla Commissione elettorale è nettamente in testa la Lista «secolare» per lo Stato di Diritto, guidata dallo sciita premier uscente Nuri Al Maliki.

Al secondo posto si piazza l’Alleanza nazionale irachena, che ha un carattere più marcatamente religioso, e di cui fanno parte esponenti della corrente che fa riferimento al leader radicale sciita Moqtada Sadr. Al terzo posto, nettamente staccato, il Blocco iracheno, formazione «laica e trasversale», guidata dall’ex premier sciita Allawi.

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