Cultura e Spettacoli

Zerocalcare ridisegna la classifica

In vetta alla classifica arriva, dimostrando enorme sprint, Zerocalcare con il suo recentissimo libro Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia (Bao Publishing). Anche sull'onda del successo della sua serie televisiva, su Netflix, il fumettista romano porta l'asticella a 19mila e settecento copie. Questa raccolta di storie, che raccontano (anche) della condizione dei detenuti nel carcere romano durante la pandemia, conferma il fatto che Zerocalcare sia, al momento, la matita più famosa e amata d'Italia. Anche tutte le finte polemiche sulla serie sono, alla fine, poco più che ulteriori lanci pubblicitari, scuse per paragonarlo a Gadda o Pasolini (siamo un Paese in cui si ama esagerare, incensando per poi linciare al primo cambio di fortuna). E così l'inventore dell'Armadillo - a proposito c'è anche la sua Profezia dell'armadillo. Artist edition in decima posizione) si permette di distanziare pesantemente un pur lanciatissimo Ken Follett il cui thriller geopolitico, Per niente al mondo (Mondadori), inanella ben 15mila e trecentoventi copie. Davvero tanti lettori per questa vicenda futuribile sull'orlo della Terza guerra mondiale ma non abbastanza per tener dietro alle strisce a disegni con l'accento romanesco.

Continua a volteggiare alto anche Fabio Volo, Una vita nuova (Mondadori), magari non sarà La Vita nuova di Dante però sicuramente un pubblico di lettori quarantenni ci si rispecchia. E a prendere il Volo si sono presentati in libreria nella settimana di riferimento in 11mila e trecentoventi. Tanto che relega in quarta posizione la regina assoluta dei bestselleristi, ovvero J. K. Rowling. Il maialino di Natale (Salani), infatti, si ferma a breve distanza dalle 10mila copie, ma certamente la sua corsa continuerà felicemente sino alla Befana, essendo un tipico libro che può finire sotto l'albero o nella calza. E a guardare la classifica l'impressione è proprio quella, che si stia già iniziando a gonfiare in attesa delle feste.

Uno dei momenti fondamentali per l'editoria, visto che in una sola di queste settimane il volume di copie della Top ten equivale a quello intero di certi mesi di morta.

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