Cronaca locale

Le altre Chinatown, paradisi per turisti

È il volto trendy della Grande Mela, a Soho la capitale della cultura A Parigi i cinesi vivono sulla Senna

H«o fatto un giro in via Sarpi per curiosità. E sono rimasta sorpresa - osserva Mia Yuen, dirigente di un’importante catena di negozi con sede a Hong Kong, di passaggio a Milano -. Per i “vostri” cinesi il tempo sembra essersi fermato. Parlano il dialetto, provengono in buona parte dalla regione dello Zhejiang e hanno usi e costumi sorpassati. Nel resto del mondo ci sono comunità più emancipate, con immigrati qualificati e impiegati nelle fasce più alte del mercato del lavoro». Ma è davvero così?

New York

Qui si trova la maggiore enclave cinese nel mondo occidentale. L’immigrazione verso gli Stati Uniti iniziò a metà del diciottesimo secolo. Chinatown ha una popolazione stimata tra i 75mila e i 150mila abitanti. Nel quartiere si respira un’atmosfera caotica e vitale: templi buddhisti, giornali in lingua originale, negozi, bancarelle, mercati all’aperto, erboristerie, ma anche gioiellerie e ristoranti di livello. Nonostante l’aspetto disordinato, il quartiere mantiene le sue tradizioni. Anche se non ammette «intrusioni occidentali» al di là del turismo e dei newyorkesi che amano lo shopping e la cucina orientale.

Londra

La Chinatown londinese è un importante centro commerciale che ogni anno attrae milioni di turisti e residenti. Gli immigrati con gli occhi a mandorla sono tra i più vecchi e principali gruppi etnici presenti in città. Sono arrivati nell’Ottocento insediandosi a Limehouse; poi, negli Anni ’50 e ’60, si sono spostati a Soho, intorno a Gerrard Street. Il governo cinese sfrutta la fama di Chinatown per promuovere l’immagine della Cina all’estero, contribuendo ad iniziative culturali e commerciali. Tuttavia non è soltanto una città vetrina: è anche la piazza dove gli immigrati scambiano informazioni, organizzano campagne politiche e s’informano.

Parigi

Il più grande Quartier chinois si trova nel 13° arrondissement, all’ombra della Tour Eiffel, sulla Rive Gauche della Senna. Qui la popolazione non è soltanto di origine cinese, ma anche del Vietnam, Laos, Polinesia francese e non solo. I turisti sono usi a visitare il supermercato Tang Frères, una vera e propria istituzione dove si vendono prodotti orientali (pesci strani, spezie, cineserie varie). Come in tutte le Chinatown del mondo, il Capodanno è un’occasione di attrazione turistica.

Berlino

A Oranienburg, sobborgo a nord di Berlino, è stata annunciata la creazione della prima Chinatown tedesca. Investimento: 500 milioni di euro. Il progetto prevede la costruzione di pagode, lampioni e case da tè sul modello di un’antica città dell’epoca della dinastia Tang (618-907), nonché una riproduzione della grande muraglia cinese. L’obbiettivo è che ci vadano a vivere duemila cinesi. L’avvio dei lavori è previsto per il 2010 su 80 ettari di terreno occupati da una vecchia pista d’atterraggio dell’Armata rossa, ormai in rovina.
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